domenica 15 maggio 2016

Nuragus, 15-05-16. Corsa campestre per “Sagra Is Tallarinus”. La mia gara, scritto da Antonello Vargiu.

Gesuino Atzori e la carne in preparazione per il pranzo. 
A Nuragus, paesino a 70 km da Cagliari, è di scena una sagra molto particolare, quella di “Is Tallarinus”. Abbinata alla sagra è stata organizzata, dalla pro loco del piccolo paese, una gara di atletica di 8,5 km. Determinante per la buona riuscita della gara il contributo dell’amico Gesuino Atzori, atleta di Nuragus e militante nella “Cagliari Atletica Leggera”. Già al mio arrivo si vede subito che la giornata è veramente festosa. Tantissimi stand e carne al fuoco in preparazione del pranzo. Tra un saluto e l’altro mi preparo alla gara con delle brevi corsettine di riscaldamento in compagnia di vari amici. La temperatura si attesta intorno ai 20 gradi ma soffia un intenso vento di maestrale. Si presentano alla partenza circa 60 atleti. Il via viene dato alle ore 09,40 da una piazza del centro storico per attraversare poi una buona parte del paese e uscire verso la verdissima campagna. Primo km ad un passo tranquillo (3’56”) con circa 800 mt all’interno del paese. Poi si esce e ci si immette in una stradina asfaltata prevalentemente in discesa. Qui si aumenta leggermente l’andatura e si viene a sgranare il gruppo.
Guidano l’andatura Giovanni Vargiu assieme a Matteo Tolis tallonati da Antonio Zedde e Antonello Vargiu (2° km 3’39”). Niente male come inizio, mi viene da pensare, temperatura ideale e stato fisico tutto sommato buono. Al terzo km si unisce, al gruppo ristretto dei battistrada, anche Genesio Lusci.
Momenti di relax  con Genesio Lusci. Foto Nando Usai.
Anche lui, come me, fa parte della categoria degli SM55. Leggerissimi falsipiani ci consentono di poter continuare a tenere un ritmo tutto sommato accettabile. Mi sembra alquanto strano che i battistrada non spingano un po' di più (3° km 4’00”). Nel 4° km c’è un accenno di cambio ritmo da parte di Giovanni Vargiu in parte assecondato da Antonio Zedde. Verso la fine del 4° km inizia a presentarsi una leggera salita. Non voglio perdere la posizione ormai maturata, per cui cerco di forzare un po', pur di mantenere la posizione (4° km 4’01”). Man mano che si procede la salita acquista sempre maggiore pendenza. Giovanni e Antonio acquistano un buon vantaggio mentre noto una leggera fase di crisi per Matteo e Genesio. Tra l’altro Matteo è reduce da un infortunio, per cui non è rientrato ancora nella sua condizione ideale. Genesio invece non è un amante delle salite e lo si vede molto chiaramente. Stringo ancora i denti, e spingo ancora di più, superando contemporaneamente sia Matteo che Genesio. Guardo in avanti e noto che la salita è ancora lunga ma non mollo.
Finalmente arrivo nel punto più alto e tiro un breve sospiro di sollievo. Preferisco non vedere quanto vantaggio ho guadagnato su Matteo e Genesio mentre invece posso vedere davanti a me che Giovanni e Antonio sono ormai decisamente avanti. Veramente una sensazione strana essere il terzo assoluto in una gara agonistica. Passiamo sotto un ponte per poi immetterci su una carreggiata decisamente più in alto rispetto a dove ci troviamo. Ci sono ancora poco più di un centinaio di metri di salita, che non mi aspettavo (5° km 4’27”). Superata la salita finalmente ci troviamo ora su una pista ciclabile. Sicuramente doveva essere, nei tempi passati, una linea ferroviaria. Avverto subito la differenza di fatica in quanto ci troviamo in leggera discesa. Il terreno è leggermente fangoso, ma praticabile senza problemi. In quel momento vengo recuperato e superato da Matteo che ha un’andatura decisamente superiore alla mia. Mentre Matteo si lancia per recuperare i due fuggitivi io non oso sbirciare a che punto si trovi il mio “avversario” Genesio. Sicuramente ho ripreso a spingere molto bene ma sono certo che Genesio non è distante (6° km 3’41”). Lasciamo la strada sterrata per una più larga ma la sorpresa più grande è senza dubbio il fatto che non ci siano più ne salite o discese, la strada si presenta dritta e lunga, ma tutta in piano. Non solo, c’è ancora un’altra aggravante che non avevo considerato e che gioca a mio sfavore, il fortissimo vento di maestrale. Adesso soffia proprio di fronte a noi e mi fa percepire la strada piatta come fosse in leggera salita.
Podio SM35 con L. Biggio, M. Tolis e E. Mascia.
Non c’è molto da fare, con un vento così, non riesco più a tenere un ritmo accettabile (7° km 3’56”). Sento dietro di me dei passi che si avvicinano sempre di più. Non c’è alcun dubbio di chi possa essere, devo solo aspettare qualche decina di secondi per la conferma. Al mio fianco spunta la sagoma di Genesio in grande spolvero. Allungo il braccio sinistro in avanti e, come se ce ne fosse bisogno, lo invito a passare con comodo. Volgo lo sguardo a sinistra e con una voce leggera ma chiara gli sussurro: tranquillo Gene. Ormai lo conosco bene. Quando lui mi supera con quella falcata, così aperta ed elastica, non mi rimangono certamente tante “chance”. Certo, se ci fossero ancora da fare delle salite so benissimo che con la mia agilità avrei potuto rilanciare, ma il problema di questa gara è che tutto ormai volge in suo favore. Percorso piatto sino al paese e fortissimo vento di maestrale frontale. Nell’ottavo km pago con gli interessi tutti gli sforzi accumulati nelle salite e la furia del vento (4’13”). Genesio guadagna una trentina di metri di vantaggio e dentro di me ormai capisco che i giochi sono fatti.

Podio SM55 con G. Fontana, G. Lusci e A. Vargiu. Foto Nando Usai.
Vedo il paese sempre più vicino mentre in lontananza cerco di capire se Matteo ha raggiunto Antonio. In effetti sono molto vicini tra loro, ma poi sarà Antonio ad arrivare secondo, anticipando Matteo di pochi secondi. Giovanni vince meritatamente la gara, dimostrando di trovarsi a suo agio in percorsi di salita e contro un vento così intenso. Spinto dalla curiosità mi volto per vedere a che distanza si trovino gli altri avversari dietro di me. Ciò mi rassicura più di quanto pensassi. Ci saranno minimo 200 mt tra me e il 6° in classifica. Posso starmene anche tranquillo e gestirmi in santa pace questo finale. Gli ultimi 590 mt li faccio in 2’37” e arrivo a chiudere la gara (8590 mt) in 34’30” a una velocità media di 4’01” a km. Oggi sono arrivato 2° di categoria, dietro a un tenace Genesio, ma 5° assoluto. Tutto sommato sono contento per ciò che ho fatto, preferisco arrivare secondo di categoria ma sapere di aver fatto una gara tatticamente perfetta. Ho giocato tutte le mie carte nella salita credendo di gestire il vantaggio accumulato. Ma ciò non è bastato. Ci metterei la firma per riuscire a continuare a gestire le gare con l’intensità manifestata come oggi. Bellissimo il post gara trascorso con i tanti amici a bere birra e a farci qualche sana risata ascoltando della buona musica suonata in diretta. Sono certo che ci sarò anche l’anno prossimo, spero solo che ci sia un po' meno di vento e un po' più di compagnia in gara.

Per vedere il servizio di Videolina sulla sagra di Nuragus clicca qui.

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