martedì 1 novembre 2016

L'effetto degli steroidi? Dura almeno 10 anni. Scritto da Emanuela Di Pasqua.


Esiste un meccanismo di memoria cellulare che fa sì che gli steroidi siano capaci di allungare il loro effetto per ben dieci anni: lo ha scoperto uno studio norvegese il cui prossimo obiettivo sarà naturalmente quello di ripetere l’esperimento sull’uomo. In realtà era già nota una sorta di memoria muscolare, ma si riteneva che si riferisse esclusivamente a una capacità di ripresa muscolare maggiore da parte di una persona che si è allenata in gioventù, come se i suoi muscoli conservassero un’attitudine particolare e in età senile grazie a questa memoria fossero facilitati a riacquisire massa e tono.
LA RICERCA - Kristian Gundersen, dell’Università di Oslo, ha realizzato un esperimento pubblicato sul Journal of Physiologysu due gruppi di cavie da laboratorio, somministrando del testosterone solo a un primo gruppo e lasciando poi entrambi i gruppi a riposo senza essere trattati per un periodo di tre mesi. A quel punto i topi dei due insiemi sono stati sollecitati alla ripresa di un’attività fisica e i ricercatori hanno notato nelle cavie trattate un aumento di massa muscolare di circa il 30 per cento, dopo appena sei giorni di esercizio, a fronte di una reazione insignificante da parte dell’altro gruppo di animali (circa il 6 per cento di crescita muscolare). Considerata la vita media di un topo e fatte le dovute proporzioni con quella umana sarebbe come dire che se si somministrassero degli anabolizzanti a un essere umano gli effetti durerebbero per circa un decennio, con la necessità di rimettere in discussione le politiche anti-doping e i tempi di squalifica.
POLITICHE ANTI-DOPING - Gli steroidi anabolizzanti sono ormoni androgeni steroidei, come il nandrolone, lo stanozololo e il testosterone e vengono utilizzati nella cura di alcune forme di osteoporosi e artrite reumatoide, ma sono largamente usati anche da alcuni atleti come forma di doping, principalmente per aumentare la massa muscolare. Il codice mondiale dell’Antidoping Agency prevede la squalifica da competizioni sportive per un periodo variabile, da pochi mesi alla squalifica a vita. La ricerca norvegese, se i risultati fossero confermati sull’uomo, ridiscuterebbe i tempi in maniera vistosa.

L'articolo è stato pubblicato su "Corriere.it". 

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