mercoledì 13 febbraio 2013

Il Castello San Michele di Cagliari negli anni ’70. Di Celestino Melis.

Dall’ occupazione del colle da parte della Marina Militare e delle sue antenne per le comunicazioni radio passano decenni di silenzio. Il castello prosegue nel suo declino, indifeso dall’ assalto del tempo e dall’ incuria degli uomini.
Nel 1972 il Consiglio comunale delibera una spesa di 5 milioni per costruire una recinzione intorno alle installazioni radio per consentire l’accesso al colle, ma non si ottengono risultati apprezzabili. Nel 1977 la Marina Militare smantella la stazione radio.

Il Castello di S. Michele con l'antenna radio della Marina Militare.
L’ 11 agosto del 1979, sul Corriere della Sera:

“SORPRENDENTE DELIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE- CAGLIARI: sotto il castello del ‘200 saranno costruite 13 villette "di Gino Sasso "
Era l’unica zona della città rimasta indenne dal cemento. Tra breve invece arriveranno le ruspe e anche per il colle di San Michele sarà la fine. In una infuocata seduta il consiglio comunale di Cagliari, infatti ha approvato un piano di lottizzazione privata che prevede l’edificazione, sulla fascia mediana del colle , di tredici villette. E’ il primo passo, si dice, verso più massicce colate di cemento che non tarderanno ad invadere tutta la collina, sulla cui sommità sorge, anche se in totale abbandono, un castello del ‘200, considerato, ma soltanto sulla carta, monumento nazionale….
Contro la lottizzazione sono insorte sdegnate le associazioni protezionistiche: Italia Nostra parla di “ nuova offesa alle colline della città“, Sardegna da Salvare sottolinea come “ sia incredibile, nel momento in cui si cerca disperatamente di conservare intatte le zone della città miracolosamente scampate alla furia devastatrice della speculazione edilizia”. Il movimento di opinione contrario all’ edificazione sul colle di San Michele cresce: comitati di quartiere, consigli di circoscrizione, gruppo speleo-archeologico cittadino, movimento anticaccia di estrazione radicale, persino la federazione giovanile repubblicana, che contesta le scelte fatte dal proprio partito che in consiglio ha detto si alla lottizzazione…

Il Partito Sardo d’ Azione lancia un appello alla mobilitazione popolare e programma per la fine del mese una manifestazione di protesta da tenersi al colle. Il Partito Comunista Italiano sferra una vera e propria battaglia: vistosi manifesti affissi su tutti i muri della città parlano di interessi speculativi… Se non verrà bloccata la delibera che dà il via alla speculazione – per la zona esiste un vincolo paesaggistico sin dal 1964 – l’intero colle, si sostiene, sarà sommerso dal cemento e lo stesso castello rischierà di essere spazzato via dalle ruspe, in quanto rudere inservibile."

Per avere altre informazioni sul Colle di San Michele siete invitati ad entrare nella sezione "Conoscere il Colle" presente nel sito "Quelli del Colle".


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