giovedì 31 luglio 2014

Cagliari, 30-07-14. 5° Urbantrail di Cagliari.

Foto di gruppo prima della partenza.
Ormai è diventata quasi una consuetudine. Già da oltre un mese, tutti i mercoledì, si corre a Cagliari la "Urbantrail". Si tratta di un giro in città, dove partecipano tante persone riunite dal semplice “passaparola”, con un tragitto che cambia tutte le volte.  Organizzatore dell’evento è il cagliaritano Francesco Puddu, 39 anni appena compiuti, amante delle gare di lunga distanza. Francesco è arrivato secondo assoluto alla “Sardinia Trail 2014” (dal 9 all’11 maggio), gara di 100 km. in tre giorni tra i monti dell’Ogliastra e, qualche settimana dopo, ha chiuso tra i primi 100 la famosa gara di 100 km. del “Passatore” ( 24-05-14).

Francesco Puddu.
Il ritrovo è per le 20,15 nel parcheggio antistante il Campo Coni ma la giornata non prevede niente di buono.  Ampie nuvole scure ed un vento di maestrale, apparentemente minacciano la riuscita della manifestazione. Ma lo spirito dei partecipanti non sembra turbato dal tempo, anzi il clima che si respira è veramente di euforia. Sembrano tutti contagiati da un qualcosa che suscita positività. Tantissime facce sorridenti e adrenalina a gogò.  Pochissimi conoscono quale sarà il giro della giornata e Francesco sembra voglia tenere tutti quanti sulle spine. Le mie conoscenze in ambienti vicini a Francesco, nella fattispecie mi riferisco alla figura di Mino, amico e collega di vecchia data (che ha già sondato tutto il tragitto), mi permettono di capire che in questa circostanza si punta verso il faro di Sant’Elia per arrivare sino al “Fortino di Sant’Ignazio”, situato a quasi 100 mt. sul livello del mare. Non c’è che dire, anche stavolta Francesco vuole far vivere a tutti un qualcosa di molto affascinante seppure faticoso. 
Alle 20,25, dopo le varie foto di rito, tutti si preparano alla partenza. Non c’è bisogno di attendere alle 20,30 tanto ci sono tutti quanti. Mentre un gruppetto cospicuo di atleti si porta in posizione di partenza verso il Viale Diaz, inaspettatamente Francesco chiama tutti all’attenzione, tramite un fischietto, e ci indirizza verso la parte opposta. Direzione Stadio Sant’Elia. Non è semplice tenere a bada un gruppo di quasi 100 persone dove ben pochi conoscono il percorso. Però tutto è studiato da Francesco nei minimi particolari. Persone come Stefano Gervasoni, Beniamino e altri due o tre, nonostante corrano affiancati al gruppo, sono disposti in dei punti strategici per cui sanno come indirizzare tutti quanti.  
Costeggiamo lo Stadio Sant’Elia e ci portiamo sul lato mare dove sono in atto dei lavori di ristrutturazione . Siamo costretti a salire sul muretto che delimita la spiaggia per cui dobbiamo andare in fila indiana per un breve tratto. Attraversiamo tutto il lungo mare che ci porta verso il quartiere di Sant’Elia e lo spettacolo del mare con lo sfondo del tramonto è spettacolare. Tantissime facce sorridenti e piccoli gruppi che chiacchierano durante la corsa come avviene tra amici durante gli allenamenti in fase di riscaldamento. L’andatura in effetti non è molto sostenuta anche se la fila ormai è già “sgranata”. Nella prima fase della salita c’è l’amico Torre Orrù che riprende con il video tutti quanti e sarà proprio lui a fare la conta dei partecipanti, ben 88, quasi equamente distribuiti tra maschi e femmine.  Rispetto alla prima uscita del gruppo, appena 14 partecipanti, si è raggiunto in questa circostanza il numero più alto di convenuti. La salita verso il faro è stretta e dura. 
Quasi tutti la affrontano di corsa ma in certi punti occorre ridurre il passo ed affrontarla anche camminando. In effetti si passa dal livello del mare a quasi 100 mt. in circa 1 km. Man mano che si sale lo spettacolo è sempre più affascinante. Si domina la parte del centro storico di Cagliari con le luci che ormai illuminano la città. Sono quasi le 21 per cui la luminosità non è delle migliori. Finalmente il Fortino di Sant’Ignazio (km. 4,5). Si attende l’arrivo di tutti quanti per poi riprendere l’avventura.  Nel mio caso non ero mai stato in questo posto per cui sono rimasto molto soddisfatto di esserci capitato in una circostanza come questa. La discesa che ci indirizza verso la città non è agevole e le pendenze in certi casi sono ragguardevoli. Si passa dalla zona di “Calamosca”.
Attraversiamo una zona boschiva di viuzze strette ed impervie che ci riportano all’ingresso della città, nella zona di San Bartolomeo. Breve ristoro presso una fontanella e ricompattamento del gruppo. Si riparte. Prossima tappa Basilica di Bonaria per poi affrontare la dura salita di Monte Urpinu. Attraversiamo la zona di Sant’Elia per poi costeggiare lo Stadio e indirizzarci verso Bonaria. Qualche difficoltà nella lunga scalinata antistante la Basilica ma poi, pian piano il gruppo si ricompatta. Foto di gruppo e via, destinazione Monte Urpinu. Ormai è buio pesto. Dobbiamo attraversare qualche strada importante della città. Per fortuna il traffico non è per niente intenso e molti automobilisti si fermano restando stupiti al nostro passaggio. Io durante la corsa, in questa fase “cittadina”, ne approfitto per dialogare con l’amica Alexandra Piras che, mi racconta come, per vivere questa bellissima esperienza è giunta addirittura da Villacidro.
Agnese Casu.
Finalmente l’ingresso del Parco di Monte Urpinu. Ricompattamento del gruppo accanto ad una fontanella e ancora tante foto con i flash che impazzano. Tra i più attivi nel fare  le foto ci sono Tore Orrù, Roberto Angelo Abis, Sebastiano Murru, ma soprattutto Agnese Casu, che in bici ci ha seguiti durante tutto il percorso. Attraversiamo quasi per intero il Parco portandoci nella parte più alta dove poi ci inoltriamo lungo la strada di Viale Europa. Come se non ne avessimo ancora fatto, ecco ancora una breve ma intensa salita con una pendenza niente male. Questa ci porta nel punto più alto del Viale da dove si domina tutta la zona a 360 gradi. Bellissima immagine di luci che racchiude tutto l’”interland” cittadino con lo stagno di Molentargius unico punto scuro.
Ormai siamo arrivati quasi alla fine. C’è la discesa di Viale Europa da fare e circa un km. di strade cittadine per raggiungere l’agognato arrivo. Sono ormai le 22 e dopo circa 1:30’ ormai è finita la nostra avventura. La maggior parte dei Garmin segna 13,5 km. per cui l’andatura, alla fin fine non è stata così intensa. Sicuramente sono state molto intense alcune salite che ci permetteranno di ricordare meglio questo “trail notturno”.

Ma non è ancora finita qui. Non vorrei essermi sbagliato e aver frainteso il perché di tanta euforia da parte di tutti questi atleti. Anziché vedere facce stanche e gente seduta per recuperare energie profuse, mi trovo di fronte ad un fitto movimento di persone che invece ha già pianificato tutto quanto sino alla fine.  
Pardulas.
Cosa ci sarà di così tanto affannarsi dopo così tanta fatica? Ecco l’arrivo dell’amico Abel Geremias tutto sorridente e festante nonostante il suo braccio rotto e ingessato. La sua presenza non è casuale. Dopo averlo salutato, scambiando qualche battuta, lo sento che dà disposizioni ben precise a Teo Mura e altri amici per il recupero dei tavoli da utilizzare per il rinfresco. Poco dopo vedo sbucare dalla stradina laterale al Campo due grossi tavoli che in brevissimo tempo saranno copiosamente riempiti di torte di vario tipo (dolci e salate), crostate varie, “stecche” di torroni di Tonara, pardule, bevande di qualsiasi genere, un bel po’ di angurie, macedonie, ecc. Si tratta proprio della ciliegina sulla torta. 
Non basta. A pochi metri da questa doppia tavolata sta organizzando un tavolo “portatile” Sergio dove poi saranno posati sopra tanti prodotti fatti in casa e tra l’altro anche una forma di “casu marzu” (fomaggio con i vermi). Non c’è che dire, proprio una serata con i fiocchi. Per fortuna il tempo ci ha assistiti e si è limitato a forti folate di vento che abbiamo avvertito soprattutto quando ci siamo fermati al “fortino” ma poi si sono diradate sino a scemare quasi totalmente. La temperatura abbastanza mite e asciutta, poi, ci ha aiutato a sopportare meglio le difficoltà dell’evento. Sono le 23 ed è ora della “ritirata”. Si riportano via i tavoli ed è l’ora dei saluti.
Monica Cardia e Alexandra Piras.
Pian piano tutti quanti  si indirizzano verso le proprie macchine con l’umore di chi per un giorno ha goduto del fatto di non aver battuto nessuno e di non essere stato battuto. L’auspicio per la prossima uscita, mercoledì prossimo, è quello di superare la quota dei 100 partecipanti. Chissà.

Per vedere il video (2'28") di Tore Orrù clicca qui;
Per vedere il video (58") di Roberto Angelo Abis clicca qui;         

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