domenica 19 gennaio 2020

10.000 mt sub-29′: Giappone batte Italia: 131 a 3… sarà per questo che van forte? Tratto da "Queen Atletica".

Ieri abbiamo pubblicato una notizia sorprendente… fino ad un certo punto, a dire il vero, ovvero che ben 6 giapponesi sono scesi sotto i 28′ sui 10.000 in una super gara con ben 17 atleti sotto il medesimo tempo (diversi keniani e un etiope). Di questi 6 nipponici, in due sono scesi sotto i 27’30” abbattendo entrambi il precedente record nazionale.
Purtroppo moltissimi, nei commenti su facebook, hanno attribuito questi risultati al doping. Sbagliato. Ovvero, certo nella vita non si può mettere la mano su nessuno (come più volte abbiamo imparato in questi anni a nostre spese), ma appena vi saranno noti alcuni dati qui sotto, o si dovrà pensare che migliaia di atleti si dopino sistematicamente in  (e di sicuro qualcuno ci sarà), o semplicemente lì il mezzofondo è qualcosa che da noi non è minimamente concepibile. Non può certo essere “doping di Stato”, come si è accertato in Russia, per il semplice fatto che la stragrande maggioranza di questi atleti raramente risulta aver vestito la maglia della nazionale nipponica.
E allora, vediamo questi dati che potrebbero dimostrare come l’Italia esca con le ossa triturate da un ipotetico confronto con il Giappone.
Prendiamo i 10.000 ad esempio.
Nel 2015 (questa stagione), i giapponesi sotto i 28’00” sono stati ben 11, contro gli… 0 (ZERO) italiani. A dire il vero l’unico sub-28′ degli ultimi anni è stato il solo Daniele Meucci. Se abbassiamo invece l’asticella, e prendiamo i 29’00”, gli italiani diventano “ben” 3, ovvero Stefano La RosaJamel Chatbi e Yassine Rachik.
E i Giapponesi? 131 (CENTOTRENTUNO!). 131 a 3 è lo score Giappone-Italia. Come non si può pensare che su una base statistica così vasta non ci siano quindi almeno una 15ª di atleti che scendano sotto i 28′, e a questo punto un paio sotto i 27’30”? Se passiamo ai 30’00” come limite d’analisi, gli italiani salgono invece ad 8 (addirittura!), mentre ne risultano la mostruosità di 297 tra i nipponici! 297 8! Davvero pensiamo che esista un movimento italiano, se lo confrontiamo con quello giapponese?
Uno potrebbe pensare che sia un fenomeno legato solo ai 10.000. E allora vi mostro quello che dicono le graduatorie sui 5000. Si trovano solo 4 giapponesi sotto i 13’30”. Un azzurro invece sotto lo stesso tempo (Marouan Razine, con 13’29″77). Se guardiamo invece agli atleti sotto il tempo di 14’00”, troviamo 10 italiani e… 160 giapponesi!!! Giappone batte Italia 160 a 10370 i giapponesi sotto i 14’30”, e 31 per gli italiani. Rapporti incredibili, non credete?
Ma se vogliamo invece farci del male, guardiamo la mezza maratona, di cui abbiamo già parlato in diverse occasioni. Facciamo uno schemino esemplificativo sul rapporto tra atleti giapponesi e italiani sotto diversi tempo-target:
  • sub-1h02′: Giappone 09 – Italia 00
  • sub-1h03′: Giappone 67 – Italia 03
  • sub-1h04′: Giappone 180 – Italia 05
  • sub-1h05′: Giappone 341 – Italia 07
Ora, non so se avete letto bene: 341 a 7 sotto l’ora-e-cinque! Quello che vien da chiedersi, quindi, non è perchè i giapponesi vadano così forte (riferito al 10.000 di ieri), ma di contro perchè i migliori vadano così piano, visto che denotano numeri da invasione globale a livello medio-alti, ma che non producono dei vertici statistici tra i primi al mondo. Abbiamo girato queste domande a due esperti internazionali (uno dei quali ne ha scritto addirittura un libro) di cui speriamo a breve di darvi le risposte.
Vogliamo toglierci lo sfizio di guardare i risultati della maratona di quest’anno? Ecco alcuni tempi target.
  • sub-2h10′: Giappone 03 – Italia 00
  • sub-2h15′: Giappone 42 – Italia 04
  • sub-2h20′: Giappone 112 – Italia 14
  • sub-2h30′: Giappone 268 – Italia 41
Ancora convinti che sia una questione solo di doping?

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