mercoledì 24 settembre 2014

Alimentazione nutraceutica e cibo: che cos’è la nutraceutica? Scritto da Maurizio Giussani.

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La Nutraceutica  è quella branca della Medicina, che studia l’azione benefica e curativa degli alimenti sulla salute umana. Nutraceutica, etimologicamente deriva dalla crasi tra nutrizione e farmaceutica, e sintetizza che il cibo può essere la prima ed efficace soluzione terapeutica.

Nutraceutica: alimentazione e cibo, ma che cos’è la nutraceutica?

“fa che il cibo sia la tua medicina, e che la tua medicina sia il cibo”
Questa è un’affermazione di 2500 anni fa, di Ippocrate (medico greco padre della medicina ). Il prodotto nutraceutico o integratore alimentare ha una doppia anima, di alimento e farmaco; con la Nutraceutica la Scienza della Nutrizione compie un balzo in avanti. La Nutrizione, oggi è considerata una forma di terapia, e rappresenta uno degli aspetti di maggior importanza per il raggiungimento e mantenimento di un buono stato di salute. In Medicina oggi non si può prescindere dall’importanza del ruolo svolto dagli alimenti nel determinismo delle condizioni di salute e degli stati di malattia.
Gli integratori alimentari contengono dei nutrienti diversi per assicurare un apporto bilanciato ad ogni singolo individuo secondo le carenze e\o necessità di ciascuno; con amminoacidi, vitamine, acidi grassi poliinsaturi, oligoelementi, sali minerali ecc. , questi complementi nutrizionali favoriscono il controllo delle funzioni fisiologiche e la regolazione dei circiti metabolici che sottendono la salute. Gli integratori alimentari hanno caratteristiche intermedie tra l’alimento e il farmaco.
La Nutrizione e gli integratori alimentari insieme ad un corretto stile di vita sono i primi strumenti terapeutici per: prevenire l’innesco di condizioni patologiche (prevenzione primaria), sostenere l’equilibrio fisiologico (wellness), contrastare i processi di invecchiamento (anti-ageing), intervenire sulle condizioni patologiche (strumento coadiuvante di cura).
Pilastri di Salute:
  1. Il Superorganismo: oggi con questo termine si intende i rapporti tra batteri e cellule, volti a mantenere lo status fisiologico dell’organismo che coincide con l’omeostasi, in cui i parametri vitali devono mantenersi in un range, e il loro spostamento verso l’alto o il basso si identifica con lo stato patologico.
  2. P.N.E.I.(psiconeuroendocrinoimmunologia) – omeostasi: il sistema P.N.E.I. sovraintende al controllo dell’omeostasi. I tre grandi sistemi di regolazione omeostatica (sistema nervoso, sistema endocrino, sistema immunitario) si integrano producendo neuropeptidi, ormoni, citochine ed usano feedback negativo e positivo per regolare i parametri vitali di un organismo vivente in relazione con l’ambiente esterno. Sono gli stressor endogeni e esogeni che perturbano il sistema P.N.E.I. agendo come primum movens della malattia. Quindi agire sull’intestino con nutrizione e integratori alimentari significa agire sul più iportante organo P.N.E.I. sede di gran parte del sistema immunitario e della flora batterica e grande produttore di molecole che dialogano col sistema nervoso; pertanto i benefici riguarderanno tutti gli organi e sistemi a distanza. Il cibo spazzatura agendo sull’intestino può alterare il sistema P.N.E.I., quindi i sistemi di controllo omestatico, innescando la malattia, come al contrario il cibo salutare può creare guarigione e benessere.
  3. L’Intestino: rappresenta un microcosmo neuro – immuno – endocrino con importanza centrale per il controllo dell’omeostasi. Agire a livello del tratto gastro-intestinale preservando o ristabilendo la sua integrità istologica, la sua funzione P.N.E.I. e la sua capacità di controller omeostatico, equivale a prevenire o curare alterazioni patologiche tanto locali quanto sistemiche.
  4. Il Microbiota: 2,5 kg di batteri albergano dentro di noi in simbiosi, e nel solo intestino 1,3 kg, questi batteri possono cambiare la chimica cerebrale, incidendo su stati d’animo (depressione) e comportamento. L’equilibrio simbiotico del microbiota è continuamente insidiato da stressor e fra questi l’alimentazione rappresenta il principale fattore di alterazione. L’alterazione della flora batterica intestinale è coinvolta in malattie infiammatorie intestinali ma anche nella multifattorialità di una malattia complessa come l’autismo e in altri disturbi del comportamento.
  5. L’Infiammazione: (madre di ogni malattia). Il mantenimento della corretta e funzionale infiammazione intestinale è fondamentale per l’immunotolleranza, meccanismo che consente al sistema immunitario di distinguere tra self\non self e patogeno\commensale senza innescare reazioni infiammatorie esagerate o autoimmuni. Il microbiota, la mucosa intestinale, il GALT (tessuto linfoide associato all’intestino) sono 3 elementi in equilibrio tra loro, e da ciò dipende la stabilità P.N.E.I.; l’alterazione di uno di questi 3 elementi ha come conseguenza lo shift da infiammazione fisiologica a infiammazione cronica di bassa intensità. Data la centralità dell’intestino come organo P.N.E.I. di controllo omeostatico, agire a livello intestinale equivale ad agire a livello sistemico; modulare i processi infiammatori intestinali acuti o cronici di basso grado equivale a controllare i fenomeni infiammatori sistemici e in ultima analisi, a preservare la salute dell’intero organismo.
    Autore: Dott. Maurizio Giussani
    Medico – Chirurgo
    Master universitario in Nutrizione e Dietetica
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