mercoledì 10 aprile 2013

Carbonia, 07-04-13. La "Vivicittà" vista da Antonello Vargiu.

Partenza gara.
Il  07-04-13 si è corsa  in 36 città italiane, 22 penitenziari  e 18 città nel mondo, la 30^ edizione della Vivicittà. Come tutti gli anni la manifestazione si pone un tema da proporre a tutti i partecipanti e quest’anno si è parlato di impatto ambientale con la segnalazione delle “3 R”: Riduci, Riciclo e Riuso.
Grande Miniera di Serbariu.
In Sardegna l’unica città che ha voluto onorare questo evento è stata Carbonia. Certamente gli organizzatori non hanno valutato appieno tutti i fattori che una manifestazione come questa poteva creare (ciò verrà sottolineato più avanti) ma resta il fatto che anche nella nostra isola abbiamo potuto far parte di questa  gara.  La giornata non è delle migliori. Già il tempo a Cagliari era nuvoloso anche se la temperatura è piuttosto mite. Poco più di 60 km. e arriviamo a Carbonia. In macchina con me ci sono Armando Xaxa (atleta non vedente) e la sua compagna Natasha a cui affiderò la mia macchina fotografica per fare qualche foto.
Grande Miniera di Serbariu.
Il punto di ritrovo è previsto presso la “Grande miniera di Serbariu”, nella zona a nord-ovest di Carbonia.  Scende una leggerissima pioggerellina che non promette niente di buono. L’iscrizione sul posto ci costringe a fare una lunga fila dentro il caseggiato della miniera. Si pagano 10 euro e ci danno una maglietta in cotone. Nel piazzale dove ci dovrebbe essere la partenza della gara sono presenti una decina di moto “enduro" e si capisce che qualcosa già non funziona liscio. Per me ed Armando la notizia della partenza alle 11 anziché alle 10,30, come in tutte le altre sedi, fa comodo. In effetti alle 10,20, dopo circa 40’ di fila, siamo ancora bloccati per l’iscrizione. Certo che questa coincidenza delle due manifestazioni (moto e atletica) nello stesso punto di partenza lascia un po’ perplessi.
Grande Miniera di Serbariu.
Per fortuna la pioggia si interrompe e, anzi, nel giro di qualche minuto esce un bellissimo sole. Finalmente qualcosa di piacevole. Io ed Armando riusciamo a scaldarci con tranquillità negli ampi piazzali antistanti la miniera. Nonostante sia presente il sole si avvertono delle “folate” di vento di Maestrale che raffreddano la temperatura per cui è sicuramente preferibile indossare una maglia “tecnica” che ci protegga durante la gara.
Marco Mattu.
Finalmente il via. Partenza unica della gara competitiva e non competitiva. In tutto si tratta di circa 130 atleti di cui un centinaio per la competitiva. Gli iscritti alla non competitiva dovranno affrontare per 4 volte un giro di 1 km. attorno alla struttura della vecchia miniera mentre tutti gli altri affronteranno i canonici 12 km. con un giro unico all’interno della cittadina di Carbonia. Anche quest’anno la Fidal collabora con gli organizzatori della Vivicittà attraverso la presenza dei giudici di gara. Tra gli atleti allineati alla partenza sono presenti anche alcuni atleti Senior come Marco Mattu (Amsicora Cagliari), Luigi Leotta (Pol. Gonone Dorgali), Riccardo De Venuto (Pol. Gonone Dorgali), Mattia Gelso (Atl. Santadi) e Marcello Cordedda (Acli Samassi) oltre a numerosi atleti Master provenienti soprattutto dalla zona del Sulcis Iglesiente.
Luigi Leotta.
In campo femminile non c’è alcuna presenza di atlete Senior mentre invece ci sono delle atlete Master che vogliono ben figurare. A parte l’atleta cagliaritana Maria Grazia Piras (Runners Cagliari) in un periodo di buona ripresa agonistica sono presenti anche Pierina Ledda (Atl. Santadi) arrivata prima tra le donne nella difficile “Gran Fondo del Sulcis” e Anna Rita Zanda che ben si è comportata in terreno spagnolo nella recente mezza maratona di Barcellona. Subito dopo la partenza, prima di uscire dal complesso minerario, si affronta un piccolo percorso sterrato per poi iniziare la lunga attraversata della città. I primi chilometri si affrontano tra le case della frazione di Serbariu. Si vedono i cosiddetti “palazzoni”  che ospitarono nel periodo della 2^ guerra mondiale i minatori che molto numerosi lavoravano nella miniera.
Riccardo De Venuto.
Buona parte della zona fu costruita nel periodo fascista e hanno mantenuto quasi intatte la struttura logistica che la resero famosa. Strade larghe con ampi marciapiedi e case allineate tutte uguali. Durante la gara, mentre io ed Armando corriamo allineati e uniti da un cordino lungo mezzo metro, ho la possibilità di ammirare ed immedesimarmi quasi in un periodo storico molto lontano da quello attuale. I primi 2 km. sono molto agevoli con una quasi impercettibile salita che ci consente di andare intorno a 4’30” a km. Dal 2° km. in avanti saranno presenti dei “falsopiani” che ci fanno guadagnare quota per cui l’andatura ne risente un po’. In effetti si parte dalla Grande Miniera ad una altitudine di circa 75 mt. s.l.m. mentre al 2° km. (83 mt.) inizia la salita che ci porterà a toccare i 113 mt. s.l.m. (al km. 3,5).
Maria Grazia Piras.
Armando non essendo abituato ai tragitti in salita si assesta su un’andatura di poco superiore ai 4’45” e non me la sento di farlo andare più forte. In testa alla gara ci sono Marco Mattu e Luigi Leotta. I due atleti sanno già di essere tra i favoriti per la vittoria finale per cui non si scoprono più di tanto. Dietro di loro sono rimasti da subito staccati un gruppetto di 3 atleti capitanato da Roberto Siddi (Acli Samassi), l’esperto Riccardo De Venuto ed il giovane Mattia Gelso mentre ancora più staccati si trovano Francesco Ferraro (Atl. Cortoghiana), Fabrizio Serafini (Sporting SIE), Gabriele Carta (Atl. Monteponi Iglesias) e Marcello Cordedda. Al 4° km. è previsto il primo rinfresco presidiato inspiegabilmente da una sola persona.
Pierina Ledda e Alessandro Bonetti.
Per nostra sfortuna vengono riforniti i due atleti che immediatamente ci precedono per cui a nulla sono valsi i miei richiami per avere una bottiglia d’acqua. Per fortuna l’atleta che ci ha preceduto si è accorto dell’inconveniente e ci ha allungato la sua bottiglia che io prontamente ho dato ad Armando. In testa alla classifica si verifica già qualche piccolo cambiamento. Marco Mattu conduce sempre la gara molto agevolmente mentre Luigi Leotta inizia a perdere qualche metro di troppo. Tra l’altro Leotta, proprio a metà gara, ha imboccato una strada diversa dal tragitto, seguendo una macchina della polizia, anche se per fortuna ha ripreso quasi subito il percorso giusto.
Anna Rita Zanda.
Anche tra gli inseguitori si verificano degli avvicendamenti. Mattia Gelso risente di qualche problema fisico che gli fanno perdere parecchio terreno mentre invece Siddi e De Venuto procedono allineati da soli. Nel gruppo ancora più indietro colui che ha sicuramente più grinta è Ferraro che si stacca da tutti quanti sino a superare agevolmente anche Gelso e fare la propria gara in solitudine in quinta posizione. Il percorso cittadino è sempre un susseguirsi di leggere salite e discese che non ti permettono di avere un passo costante. Bisogna dare atto che proprio dentro il cuore della città, dove magari il traffico potrebbe essere difficile da gestire, il presidio da parte dei volontari è stato ineccepibile. Tra le donne Maria Grazia Piras conduce agevolmente in testa anche se Pierina Ledda recupera pian piano metri preziosi rispetto al distacco iniziale.
Antonello Vargiu e Armando Xaxa prima dell'arrivo.
La caratteristica più bella di questo circuito è senza dubbio il fatto che ti permetta di visitare attraverso un giro unico quasi tutta la città. Alle case basse e allineate della fase iniziale, si contrappongono le costruzioni più recenti del centro cittadino con l’immagine del lungo campanile di color marrone che spicca maestoso. Visto dall’alto il percorso appare come una “serpentina” dove vengono utilizzate le strade più importanti della città. Verso il 9° km. inizia un lungo rettilineo nella zona periferica di Carbonia dove una discesa di 700 mt. ci fa perdere circa 20 mt. di altitudine a vantaggio della velocità.
Vargiu e Xaxa all'arrivo.
Lascio fare, come al solito, l’andatura ad Armando e constato che per un bel po’ scendiamo sotto i 4’ a km. Comunico ad Armando che il distacco accumulato tra noi e Paola Melis (Atl. Selargius) è di circa 50 mt. e lui manifesta il proprio consenso. In effetti tra noi e Paola si è instaurata quasi una sfida. In diverse altre gare lei ci aveva battuto mentre oggi, seppure nei primi 8 km. lei fosse leggermente davanti, avevamo la possibilità di batterla. Gli ultimi 2 km. si svolgono nella zona “commerciale” della città. Ci sono alcuni grossi punti vendita alimentari dove il traffico delle macchine prende il sopravvento e non c’è alcun controllo da parte di volontari o servizi d’ordine per rendere sicuro il transito degli atleti. Io ed Armando ci siamo trovati in più circostanze a dover passare tra marciapiede e macchine in uno spazio inferiore ad 1 mt. con le difficoltà che potete immaginare.
Macchinario arrugginito presente nel piazzale. 
Da parte mia è stato un susseguirsi di “ordini” molto precisi, nei suoi confronti, per indirizzarlo lungo un cammino che sono sicuro poteva essere difficoltoso anche per atleta “normale”. Forse sarebbe stato più opportuno che il giro dei 12 km. l’avessero fatto fare in direzione inversa a quella programmata. Se non altro quel punto così complicato lo avremmo affrontato molto più vicini tra noi e si sarebbe bloccato il traffico per non più di 10’.
Zona d'ingresso della Grande Miniera.
Finalmente si arriva dentro la Grande Miniera. Davanti a noi si ripropone un atleta che 800 mt. prima avevamo superato e non vede di buon occhio il fatto di starci dietro. Si instaura quasi un corpo a corpo tra questo atleta ed Armando. Il mio “socio”  non ci sta ad essere superato nuovamente, soprattutto nei 100 mt. finali. L’unico che non c’entra niente sono io, però, essendo unito con il cordoncino ad Armando, non è che posso decidere più di tanto. Lo assecondo cercando di starli sempre al fianco e, devo ammettere che c’è poco da fare per l’altro atleta. Arriviamo veloci verso il punto d’arrivo tanto da dovermi preoccupare con un braccio a “stoppare” Armando che altrimenti avrebbe travolto qualcuno, compagna compresa, intenta ad immortalare gli atleti in arrivo. Blocco il mio Garmin con qualche secondo in ritardo: Km. 12,140 in 55’30” ad una media di 4’34”. Niente male. In quanto agli atleti già arrivati, praticamente le posizioni delineate verso metà gara sono rimaste quasi immutate. Sul filo di lana c’è lo sprint finale tra Gabriele Carta e Mattia Gelso che danno la 6^ posizione a quest’ultimo per pochi centimetri.
Monumento nel piazzale della Grande Miniera.
Questo l’arrivo dei primi 20 uomini: 1° Marco Mattu in 42’05”; 2° Luigi Leotta in 42’30”; 3° Riccardo De Venuto in 44’15”; 4° Roberto Siddi in 44’20”; 5° Francesco Ferraro (Atl. Cortoghiana); 6° Mattia Gelso; 7° Gabriele Carta; 8° Fabrizio Serafini (TM, Sporting S.I.E.); 9° Giampiero Riggio (M40, Atl. San Sperate); 10° Genesio Lusci (M50, Sulcis Carbonia); 11° Enrico Rivoldini (Futura Cagliari) in 46’58”; 12° Giordano Zucca; 13° Marcello Cordedda; 14° Nando Gallese (M55, Pod. San Gavino); 15° Salvatore Garau (Atl. Santadi); 16° Efisio Usai (M60, Sulcis Carbonia); 17° Giovanni Catte (Pol. Uta 2000); 18°; 19° Berni Camboni (Atl. Cortoghiana); 20° Luca Garau (Sulcis Carbonia).
Queste prime 6 donne: 1^ Maria Grazia Piras (F45, Runners Cagliari) in 51’55”; 2^ Pierina Ledda (F45, Atl. Santadi) in 52’23”; 3^ Anna Rita Zanda (F45, Atl. Cortoghiana) in 54’09”; 4^ Paola Melis (F40, Atl. Selargius); 5^ Patrizia Bernardini; 6^ Silvia Pusceddu;
Buono il rinfresco a fine gara con succhi di frutta e arance a volontà.
Muro dove sono riportate le frasi di Mussolini.
Mentre mi appresto a cambiarmi, nell’ampio parcheggio dove tra l’altro sono presenti i vecchi mezzi tutti arrugginiti che un tempo venivano usati per l’estrazione del carbone (sino al 1964), lo sguardo va dritto alla parete che mi trovo quasi di fronte. C’è una lunga scritta di Mussolini che ormai si legge quasi a fatica. Le parole che ancora restano quasi leggibili sono: obbedienza, lavoro, silenzio.
Tutto sommato non mi è dispiaciuto venire a Carbonia. Armando è contentissimo della sua gara (tra l’altro ha battuto Paola). Io mi sono visto la città e mi sono immedesimato lì proprio in quel parcheggio come poteva essere 70 anni fa. Non capita spesso di vedere la storia passata con i propri occhi. Carbonia ne è ancora ricca.

Le foto di sopra sono state fatte da Natasha.
Per vedere il percorso sul Garmin clicca qui;
Per vedere le foto della gara clicca qui;
Purtroppo non esiste alcuna classifica ufficiale per cui ho dovuto crearla io. 

    





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