venerdì 25 gennaio 2013

Cagliari, 25-01-13. Io e l’amico Armando Xaxa.

Ormai sono più di due anni che io ed Armando ci alleniamo con una certa costanza, a parte il periodo iniziale del 2012, quando io ero infortunato e sono rimasto fermo per circa sei mesi.
Il nostro arrivo nella gara di Pula.
Quasi sempre il nostro “campo di allenamento” è costituito dal lungo rettilineo del “Poetto” o dallo sterrato del “Parco delle Saline”. Armando è affetto da cecità totale nell’occhio sinistro (da quando aveva 25 anni) mentre attraverso l’occhio destro ha una piccolissima visibilità ma che nell’attività della corsa diventa quasi ininfluente. Per questo motivo ha bisogno di una figura che lo accompagni per permetterli di poter esplicare questa bellissima attività motoria della “corsa”. Da quando ci conosciamo abbiamo fatto assieme 9 gare di cui 7 Mezze Maratone e 2 gare più corte (Villacidro e Bidderosa). Armando ha 47 anni e corre da circa 5 anni. In Mezza Maratona vanta un primato personale di 1:35’21” fatto circa 3 anni fa a Varese ma si è dilettato in passato anche in gare su pista dove ha fatto registrare un 45’20” nei 10000 o 20’01 nei 5000 (entrambi ad Assago nel 2011 durante i Campionati su pista per diversamente abili). Nelle distanze più corte (Indoor Ancona 2010), ha fatto registrare un 5’31” sui 1500 mt. e 2’35” sugli 800. Sono proprio queste distanze “brevi” che attirano maggiormente Armando ma la difficoltà è quella di dover “emigrare” per fare queste distanze verso le piste di Ancona o Torino per affrontare i campionati specifici della propria categoria.
Alcuni giorni fa (20-01-13) abbiamo corso la “Maratonina dei Fenici” di Pula (vedi Garmin) e siamo riusciti a portare a casa un risultato molto interessante: 1:38’11”. Ciò che mi fa definire questa gara come una delle migliori Mezze fatte con Armando è il fatto che la gara sia stata condotta con molto “criterio”. Partenza leggermente spinta nella prima fase per poi affrontare costantemente quasi tutto il percorso al ritmo di 4’40”. Addirittura la costanza di andatura è stata presa come riferimento da altri atleti che si sono lasciati “trainare” per buona parte della gara. La difficoltà più grossa durante l’accompagnamento ad Armando è dato dal fatto che occorre preventivamente informarlo su eventuali curve o problemi di asfalto non liscio in quanto lui durante la corsa “disattiva” completamente la pochissima vista dell’occhio destro e si concentra totalmente sul gesto della corsa. Capita molto sovente che l’asfalto magari presenti qualche irregolarità dovuto a piccoli fossi o leggeri avvallamenti o altro e ciò può creare per lui un problema di stabilità o quasi di caduta che in tal caso coinvolgerebbe anche me. Domenica 20-01, per esempio, ci trovavamo al termine dei primi 3 km. e mi sono trovato in una situazione molto imbarazzante. Già qualche centinaio prima mi volto a destra per vedere il bellissimo mare con la costa tutta frastagliata e ancora tutta allo stato “naturale”. Nello sfondo, la “Torre Spagnola”, che si erge nel promontorio di “Nora”, appare come uno spettacolo incantevole. Generalmente trasmetto anche ad Armando le mie impressioni e, compatibilmente con tutte le altre informazioni, cerco di coinvolgerlo, per quanto posso, della bellezza fisica che ci riserva la natura. Ci troviamo a poche decina di metri da una curva a sinistra molto spigolosa e l’andatura al terzo km. è di poco superiore a 4’30”. Nel frattempo mi suona il “bip” del Garmin che mi ha prestato Simone Pes, io purtroppo ho dimenticato il mio a casa. Mi appresto a verificare l’andatura del 3° km. ma nel frattempo ci troviamo a dover affrontare la curva a sinistra. Purtroppo non arriva nessun “imput” da parte mia ad Armando e mentre gli stò comunicando la velocità a km. io devio a sinistra mentre lui continua dritto e mi viene addosso. Naturalmente mi accorgo subito dell’errore e cerco di rimediare cercando di spostare con il braccio Armando per farlo deviare a sinistra. Nel giro di pochi secondi per fortuna riusciamo a ristabilire tutta la situazione però vi lascio immaginare i “rimproveri” (anche se “alla buona”) di Armando nei miei confronti. Io cerco di scusarmi in tutti i modi e lo informo subito che a pochi metri c’è un’altra deviazione a sinistra molto intensa e di cercare nuovamente la giusta concentrazione.
Sicuramente non è la prima volta che mi capita. E’ successa la stessa cosa nella “Mezza di Uta” e naturalmente sono distrazioni che all’interno di una Maratonina possono capitare considerando che bisogna tenere la concentrazione per quasi 1:40’. Ho voluto descrivere uno dei rischi che maggiormente si può correre nell’accompagnare un non vedente. Ci sono anche altre circostanze molto ricorrenti che si presentano molto più spesso. Sono i casi in cui altri atleti corrono quasi davanti ad Armando o molto vicino al suo fianco e non si rendono conto che possono essere “calpestati” bonariamente. Ricordo che il caso più eclatante era successo nella prima gara che facemmo a Villacidro. Un atleta supera Armando alla sua sinistra e gli chiude la strada mettendosi davanti. Vi assicuro che quell’atleta è rimasto in piedi per miracolo. Si becca questo calcione da dietro e solo successivamente si rende conto che Armando non poteva vederlo. Quell’atleta, come per incanto, cambia ritmo bruscamente e si allontana alla spicciolata dalle sue vicinanze. Credo che sin d’allora sicuramente valuterà attentamente nelle prossime gare se si trova Armando vicino.
Da poco ci trovavamo nella pista ciclabile del “Poetto” e in quello stretto cammino sono moltissime le insidie che si possono manifestare. Purtroppo sono tantissime le persone che passeggiano nella pista ciclabile nonostante ci sia al fianco della ciclabile un’altra strada parallela. Ci trovavamo a dover superare alcune persone che stavano parlando e che non ci lasciavano lo spazio necessario per transitare affiancati. A nulla sono serviti gli avvertimenti di prestare attenzione da me già prioritariamente “urlati”. Nel frattempo sopraggiunge un ciclista di fronte a noi per cui mi sono trovato nella situazione in cui non sapevo più cosa fare. Sia noi che il ciclista ci siamo trovati nella situazione in cui ormai la velocità non poteva essere bloccata. Prendo Armando sulla spalla e lo spingo verso di me per evitare di essere preso in pieno dalla bici. Tutto alla fin fine è filato liscio però vi posso assicurare che in quei pochissimi attimi ho sudato parecchio.
Arrivo nella gara di Aritzo.
La gara con Armando che comunque ci ha creato maggiori difficoltà è stata quella di Aritzo. E’ stata una maratonina molto atipica in quanto buona parte del percorso si svolgeva su sterrati con dei sali scendi veramente difficili ed impegnativi dove io dovevo in continuazione tenere informato Armando su tutto. Se poi pensate che la gara è durata quasi 2 ore. Comunque per coloro che vogliono leggere il resoconto della gara fatta con Armando ad Aritzo vi rimando alla lettura di "Aritzo, 22-07-12. La mia gara con Armando Xaxa".
Comunque, tutto sommato, seppure ci possono essere dei pericoli durante l’accompagnamento, vi posso garantire che il “piacere” che mi trasmette Armando quando corro con lui non lo ricevo da nessun’altro atleta.   

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