sabato 18 ottobre 2014

Assemini, 18-10-14. Giornata di solidarietà nei confronti di Roberto e Sara.

Oggi, sabato 18 ottobre, è un giorno particolare ad Assemini. Si celebra una festa di solidarietà in onore di Roberto e Sara. I due ragazzi hanno una malattia rara e sono costretti a vivere in sedia a rotelle. Per l’evento si è mobilitata buona parte della popolazione asseminese ed il momento culminante della festa si avrà intorno alle 17 quando, nella piazzetta  della chiesa di Sant’Andrea, arriverà una delegazione di 7 atleti che arriva da molto lontano.

Questi atleti hanno percorso ben 867 km., partendo da un paese in provincia di Belluno, denominato Sappada, e scortati da un camper. Sono in viaggio da una settimana e proprio sabato 18 affronteranno l’ultima tappa, quella che termina proprio nel punto in cui ad aspettarli ci sono i due ragazzi con la propria madre. E’ previsto il ritrovo alle ore 16 a Decimomannu, dove i ragazzi di Sappada arriveranno correndo da San Gavino Monreale. Poi tutti quanti ci indirizziamo verso Assemini  accompagnando i 7 ragazzi di Sappada in gruppo.
Io decido di farmi trovare a Decimo partendo proprio dalla chiesetta di Sant’Andrea, intorno alle 15, assieme ad un gruppetto di amici di Assemini. Attraversiamo tutta la cittadina di Assemini e ci indirizziamo verso Decimo. Il tragitto è lungo circa 5 km. La giornata è molto calda con un sole intenso e una temperatura che supera i 30 gradi. Intorno alle 15,30 arriviamo nella piazza di Santa Greca a Decimo.
Tutte le persone partecipanti all’evento hanno acquistato la maglietta rossa e la indossano orgogliosamente. Arrivano tantissimi giovani con i pattini a rotelle e altre persone, portatori di handicap, nelle loro carrozzine speciali. Tutti si preparano per l’evento. Tra un po’ arriverà la carovana degli atleti di Sappada e bisogna accoglierli calorosamente. Nella piazzetta sono presenti almeno 200 persone.
Ed ecco finalmente l’arrivo degli amici di Sappada. Hanno una canotta gialla e anticipano di qualche decina di metri il camper. Gli applausi da parte di tutti noi è veramente scrosciante e lungo. Tra i giovani atleti arrivati esausti traspaiono visi stanchi ma felici. Sorrisi e pianti si mescolano tra loro e gli abbracci forti con gli organizzatori sono prolungati e intensi. Qualche minuto di recupero fisico ma soprattutto tanta acqua e qualche esercizio di stretching.
Ormai mancano gli ultimi 5 km. degli 867 compiuti. Poco dopo le 16 è prevista la partenza.  Davanti a tutti c’è la macchina dell’ambulanza mentre qualche metro dietro ci sono gli atleti in carrozzina. Poi ci sono gli atleti di Sappada che fanno da capofila tra quelli che corrono. Dietro tutti quanti ci sono gli atleti con i pattini a rotella e le persone in bici. Durante il nostro passaggio, tra le strade di Decimo, siamo accolti dall’applauso dei pochi abitanti che troviamo per strada.
Il passo è abbastanza lento e di tanto in tanto ci scappa un “Hip Hip Urra” dedicato agli amici di Sappada. Anche loro non rimangono indietro e ricambiano gridando a squarciagola. Sono in 7 ma la loro grinta è spaventevole. Hanno accumulato tanta adrenalina durante il lunghissimo percorso e la compagnia di almeno 200 atleti li rende ancora più tenaci.
Nel rettilineo stradale, di circa 2 km., che collega le due cittadine di Decimo e Assemini, sono presenti diversi automobilisti che stazionano momentaneamente a bordo strada. Al nostro passaggio anche loro ci salutano festosi e per noi ciò è un motivo di applauso nei confronti degli ospiti. L’ingresso nel comune di Assemini  genera per i nostri amici una ulteriore emozione. Loro stessi salutano l’ingresso in città con scene di gioia e noi li sosteniamo a gran voce.
L’attraversamento di Assemini non è immediato. Occorrono quasi 2 km. per arrivare nella parte opposta della cittadina dove ci sarà la festa. Siamo accolti dalla popolazione con tantissimi applausi.
Ed ecco l’arrivo nella piazzetta di Sant’Andrea. I 7 ragazzi di Sappada si tengono per mano e arrivano sorridenti verso la madre di Roberto e Sara. Lei li abbraccia a lungo tutti quanti e stavolta qualche lacrima trapela dalle facce degli amici sappadesi.
La stessa madre dei due ragazzi sfoga tutta la tensione con un misto di pianto e sorriso mentre tutto attorno diverse centinaia di partecipanti con la maglietta rossa applaudono ininterrottamente per decina di minuti. Sono momenti molto toccanti. Roberto e Sara partecipano seduti nelle proprie carrozzine e ricevono i saluti da parte degli atleti di Sappada.
Portare a termine una maratona di 867 km., dopo una settimana di viaggio, sicuramente merita un momento come questo. Gli stessi abbracci tra loro e qualche grido di sfogo permette loro di scaricare una tensione vissuta a lungo. E’ naturale, dopo una settimana di corsa a staffetta, dove i 7 atleti si sono distribuiti il testimone, e hanno vissuto con un unico obbiettivo, che questo “arrivo” sia vissuto così.
Adesso la festa ha inizio. Sono previsti  tanti spettacoli con gruppi folcloristici e artisti vari. Tutto all’insegna del volontariato. Una volta tanto si festeggiano due ragazzi che hanno contratto una malattia rara e da parte delle istituzioni non sono previsti i giusti riconoscimenti. La popolazione di Assemini ha dimostrato così la propria generosità e la vicinanza alla madre dei due ragazzi.
A nome di tutta la popolazione isolana mi sento di dover ringraziare il gruppo di amici di Sappada per il gesto nobile che hanno compiuto. Credo che quello che hanno fatto rimanga nella storia degli asseminesi.
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