sabato 4 gennaio 2014

Quartu S. Elena, 04-01-14. Allenamento molto speciale, anzi unico.

Foto di gruppo prima della partenza. Foto di Gavino Sole.
Oggi, sabato 04 gennaio, è previsto un allenamento molto speciale in quanto vede coinvolti contemporaneamente tre persone che hanno un problema in comune, la mancanza della vista. Queste persone sono: Tullio Frau, Gabriele Pianu e Armando Xaxa. Mentre Tullio e Gabriele sono totalmente non vedenti Armando ha un lievissimo barlume di vista con l’occhio destro che però nella fase della corsa si annulla completamente. I tre atleti che hanno l’handicap della vista sono accompagnati in tale circostanza da Antonello Vargiu (Tullio), Mariano Littera (Gabriele) e Marta Piga (Armando).
Vista delle Saline dalla "Sella del Diavolo".

Il ritrovo avviene nel Parco di Molentargius e Saline, a due passi dalla cittadina di Quartu e l’appuntamento è previsto alle ore 9 nel parcheggio che si trova all’inizio della strada sterrata che collega Quartu con Cagliari. Tullio è arrivato a Cagliari il 1° dell’anno in quanto e residente a Pordenone e si trattiene nell’isola sino al 5. E’ nato a Gonnoscodina (OR) nel 1953 e ha vissuto tutta la sua gioventù in Sardegna. A Pordenone svolge l’attività di fisioterapista e ha iniziato a correre 5 anni fa quando pesava circa 30 kg. in più rispetto a oggi.  Gabriele ha 56 anni e abita a Masullas (OR). Come ormai capita già da diverso tempo si è fatto accompagnare da Mariano (che abita a Uras, OR) e i due, tra l’altro, gareggiano sempre assieme. Armando abita a Quartu e ha 48 anni. In questa circostanza è “scortato” da Marta che, assieme al marito Gavino, sono passati a prenderlo nella propria abitazione quartese.
Punto di passaggio della nostra corsa.
La giornata è a dir poco bellissima. Spira un leggerissimo vento da sud per cui la temperatura è alta in riferimento al periodo. Il sole poi ci riscalda perfettamente e ci consente di correre in maglietta e pantaloncini corti. Quasi in contemporanea al nostro arrivo sopraggiunge nel parcheggio anche una amica atleta, Paola Crespi, che ci farà compagnia per tutto l’allenamento. E’ la prima volta che Tullio e Gabriele si incontrano nonostante si conoscano da alcuni anni, mentre tra Tullio e Armando ci sono state altre occasioni, dove ho partecipato anche io, in cui abbiamo corso assieme. Giusto due giorni prima, giovedì 02 gennaio, siamo usciti a fare una decina di km. al Poetto, sempre in compagnia di Marta.
Vista del Parco.
Finalmente si parte. Attraversiamo per intero questo piccolo Parco (quasi un km.) situato proprio a due passi dallo Stadio di “Is Arenas” sino a portarci a ridosso delle saline che poi costeggeremo per un bel po’.  Il Parco Naturale Molentargius – Saline è esteso per 1600 ettari e nasce nel 1999 con l’obiettivo di tutelare e valorizzare un sito di interesse internazionale. E’ abitato da una miriade di animali acquatici tra cui i fenicotteri rosa, cormorani, airone, cavaliere d’Italia, martin pescatore, pollo sultano, falco di palude, anatre ecc.
Fenicotteri rosa.
I fenicotteri rosa hanno iniziato a nidificare nel Parco dal 1993 raggiungendo un numero veramente alto di esemplari che ormai è diventato stanziale. Li possiamo ammirare a pochi passi dal punto in cui transitiamo mentre dall’altra parte del “cannetto” si sentono una serie di rumori vari di animali che liberamente scorrazzano nell’acqua. In questo punto ci troviamo completamente isolati dai centri abitati e in mezzo alla natura incontaminata. Il percorso naturalmente è tutto sterrato e un leggero strato di foglie secche lo rende ancor di più soffice e perfetto per correrci sopra.
Immagine Torre Spagnola al Poetto.
In lontananza si può ammirare il promontorio della “Sella del Diavolo” che si erge imperioso mentre la vista del mare è quasi oscurata da una leggera nebbiolina favorita dalla giornata molto umida. Io e Tullio siamo quelli che facciamo l’andatura mentre appena dietro di noi ci sono Marta e Armando in compagnia di Paola e dietro ancora Gabriele e Mariano. Ormai ci siamo assestati a una velocità di poco superiore ai 5’ a km. e non sono tanti gli interventi che devo fare a favore di Tullio per informarlo su eventuali “asperità” del terreno.
Arrivo al Parco di Antonello e Tullio. Foto G. Sole.
Anzi proprio la perfetta strada sterrata che costeggia lo stagno è lo spunto per discutere su altre gare fatte da Tullio con una complessità estrema (Magraid o deserto) dove lui ci racconta con quanta difficoltà le abbia affrontarle. Io lo ascolto in silenzio, cercando di immedesimarmi in quelle circostanze, e lui sa benissimo che, grazie ai suoi racconti ci permette di rivivere quei momenti duri e tortuosi che poi, proprio per quello, diventano ancora più affascinanti.
Arrivo al Parco. Foto G. Sole.
Decidiamo di entrare in un piccolo parco che rimane proprio a metà strada tra Quartu e Cagliari e dove c’è un bellissimo percorso ondulato lungo circa 1600 mt. In questo caso devo stare molto più attento a informare Tullio in quanto questo percorso è caratterizzato da alcuni punti con delle curve strette e con sali e scendi brevissimi che potrebbero creare qualche problema. Sullo sfondo in lontananza si vede la città di Cagliari, che dista circa 2 km. Ci divide lo stagno nella sua parte più estesa, dove poi si trovano le colonie più importanti di fenicotteri.

Fase di stretching in gruppo. Foto G. Sole.
Con Armando decidiamo di fare una puntatina verso il Poetto così non ci facciamo mancare proprio niente. Prendiamo la sterrata di circa 900 mt. che ci indirizza dritta verso l’Ospedale Marino. Attraversiamo le saline che rimangono in entrambi i lati e rispecchiano dei colori molto difficili da definire. Sono tendenti al rosa scuro con punte sull’azzurrino ma ciò che maggiormente emerge è quel profumo di salinità e terra umida che credo i nostri amici non vedenti siano molto più in grado di cogliere. In questi posti è molto facile incrociare altri runners in quanto si tratta di un punto di collegamento per chi voglia attraversare il Parco, da Cagliari, ma anche fare una puntatina al Poetto.
Altra immagine di stretching. Foto G. Sole.
Capita infatti di vedere il mio amico Mauro Desogus con la quale ho condiviso il maggior numero di km. da me fatti da quando corro ma anche il medico Filippo Tocco che ero da tanto tempo che non vedevo. L’arrivo sull’asfalto del Poetto ci fa sentire subito la differenza rispetto al morbido sterrato fino ad ora calpestato. La vista sul mare ora è perfetta. L’acqua è completamente “piatta” ed il sole splendente ci fa venire qualche strana idea al riguardo. Nel guardare verso la “Sella del Diavolo”, proprio nel punto in cui si trova la “Torre Spagnola”, appare una immagine da cartolina che non mi perdo mai quando passo in quel punto. Sulla nostra destra c’è l’ippodromo e Armando non perde l’occasione per farci ridere a tutti quanti facendo perfettamente il verso del cavallo.
Fenicotteri rosa.
E’ una tecnica ben collaudata che applica nei casi in cui è accompagnato da Marta e ha la necessità di rallentare o farla stare zitta un attimo. Bastano alcuni versi e Marta è costretta a rallentare in quanto le risate sovrastano gli sforzi della corsa. Percorriamo il rettilineo di circa 1 km. verso sud per poi fare una inversione a U e ritornare nel punto da cui siamo usciti da Parco. In questo punto gli atleti che si incrociano sono veramente numerosi dato che il Poetto è una sorta di pista in asfalto lunga sino a 8 km. dove, chi vuol “fare chilometri”, non può certo snobbare. Incrociamo tra le tante persone anche il medico Paolo Serra che Tullio conosce molto bene di nome perché è l’organizzatore della “Cagliari Respira”, la Mezza Maratona più importante della città.
Idrovora nel Parco.
Ci riportiamo all’interno del Parco e facciamo a ritroso la stessa strada fatta in precedenza senza però rifare il giro del parchetto con i sali scendi. L’andatura è migliorata leggermente tanto e vero che in alcuni punti siamo scesi al di sotto dei 5’ a km. All’arrivo nel punto di partenza troviamo Gavino, marito di Marta, che ci “spara” qualche foto proprio prima di giungere nel punto dell’arrivo. Dopo esserci cambiati ci posizioniamo vicini alla casetta di legno situata all’ingresso del parchetto per fare alcuni esercizi di stretching. Le battute non mancano di certo ed in questo sicuramente Gabriele è un artista. Già durante la corsa ogni tanto interveniva in modo preciso e puntuale con qualche “battuta” che sortiva in una risata collettiva. Distribuisco a ciascuno degli atleti una bottiglietta da mezzo litro contenente un misto tra infuso di the e aloe vera e vedo che viene apprezzata tantissimo. Complessivamente abbiamo fatto poco più di 10 km. ad una media di 5’10”. Non c’è che dire, è stato un allenamento molto speciale, anzi unico.

Tutte le foto non fatte da Gavino Sole sono state prelevate dal sito internet del Parco

5 commenti:

  1. veramente una giornata indimenticabile, congatulazioni a tutti

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  2. Antone' hai fatto talmente bene la descrizione del percorso, che mi sembra di aver corso con voi, in quanto a Gabriele l'ho conosciuto a Olbia ed ho visto che ha la battuta pronta, veramente simpatico, in saluto a Marta e Gavino. Peppino Sannio

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    1. Grazie Peppino. Si hai ragione Gabriele ha sempre la battuta pronta. Appena vedo Marta e Gavino te li saluto. Spero di vederti presto e di poter assaporare una buona birra in compagnia.

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  3. Bel racconto e bell'allenamento. Condivido su Uta Corre.Grazie Anto!

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