domenica 22 gennaio 2017

San Sperate, 22-01-17. 2^ Giornata di Campionato di Cross Regionale. La mia gara, scritto da Antonello Vargiu.

Antonello Vargiu.  Foto Tore Orrù.
In questa 2^ giornata di Cross sono in gioco i Campionati di Cross per Società Master. La nostra società (Cagliari Atletica Leggera) deve difendere il titolo della squadra maschile conquistato l’anno scorso a Olbia. La giornata è piacevole, splende un bellissimo sole anche se la temperatura non è altissima. Gli amici della società di San Sperate hanno preparato un ottimo percorso nella zona boschiva di “Pixinortu”, a circa un km dal paese. Nei giorni precedenti ha piovuto tantissimo per cui sono presenti lungo il percorso tante zone di fango con alcune “pozze” d’acqua. Il percorso gara è lungo 2 km per cui si dovrà percorrere 3 volte.
Alle ore 10,30 ha inizio la gara Master Maschile. La mia partenza non è molto intensa e presto la massima attenzione a non entrare in collisione con qualche altro atleta. Dopo circa 500 mt cerco di allungare il passo, per posizionarmi un po' meglio, ma non è facile superare gli altri atleti.
Non riesco a capire in che posizione mi trovo rispetto ai miei avversari di categoria (SM55), l’unico che ho sott’occhio è Mauro, che mi precede di una decina di metri. Preferisco tenere un ritmo non troppo intenso, per poi studiare un eventuale attacco, dopo metà gara.  Primo giro un po' in difficoltà. In effetti ultimamente non sono riuscito ad allenarmi come avrei voluto e il fiato inizia a risentirne.
A metà del secondo giro succede ciò che mai ti aspetteresti succedesse in una gara. Propria nel passaggio in mezzo al fango si sfila la parte di dietro della scarpetta chiodata con metà del piede che rimane fuori. Mi sposto leggermente di lato, per non essere travolto da altri atleti, e mi abbasso per cercare di far rientrare il tallone sinistro dentro la scarpa. Praticamente metà del piede è fuori dalla scarpa. Niente da fare. Non è così semplice. La scarpa è legata in modo stretto e tra l’altro è completamente piena di fango. Nel frattempo una decina di atleti mi supera a lato. Accidenti, pur mettendoci tutta la forza di cui dispongo non riesco a far rientrare il piede dentro. Sul momento non so cosa fare, devo continuare a forzare il più che posso con le mani. Sembrano momenti lunghissimi. Tra l’altro non è così facile, in pieno sforzo, dovermi fermare totalmente e abbassarmi quasi a terra.
Finalmente il piede rientra nel suo strettissimo spazio, e finalmente posso ripartire. Mamma mia quante posizioni perse. Saranno passati almeno 20”. Cerco di riprendere il ritmo precedente ma i meccanismi del corpo non sono gli stessi. Ho necessità di alcune centinaia di metri per ritornare a regime. Accidenti ormai Mauro ha preso un bel po' di vantaggio. Cerco di mettercela tutta e chiudo il secondo giro nuovamente a buon ritmo. Praticamente riesco a recuperare quasi tutti gli atleti che mi hanno superato nel momento di stop. Anzi, forse anche qualche altro. Ormai mi concentro solo sulla gara non pensando agli avversari. Occorre dare tutto quanto posso.
Nell’ultimo giro, durante il passaggio nelle pozzanghere piene d’acqua, rallento parecchio. Ho paura di perdere le scarpe e il pensiero mi condiziona tantissimo. Cerco di mantenere tutto il peso del corpo sulle punte dei piedi anziché “scaricare” con la parte posteriore del piede. Non vorrei ripetere la “frittata”. Ormai i giochi sono fatti. Più di quella posizione non posso pretendere. Sono conscio di non essere in una posizione ottimale per come è andata la gara ma, a parte Mauro non lo so se c’è qualche altro atleta davanti a me. Tra l’altro è la prima gara dell’anno e potrebbe esserci anche qualche atleta nuovo che è appena passato di categoria. Per me invece si tratta dell’ultimo anno di categoria SM55, ossia il 5°, e l’anno prossimo dovrò “scalare” da 6 km a 4. Gli ultimi 500 metri di gara li faccio con una buona velocità. Nel sottobosco lo sterrato è perfetto e consente un ritmo costante e veloce.
Dopo l’arrivo mi rendo subito conto che davanti a me non c’era solo Mauro. Anche l’amico ogliastrino Giovanni mi è giunto davanti, anzi davanti anche a Mauro. Pazienza, mi viene da pensare, stavolta sarò terzo. Ma le sorprese non finiscono ancora. Giovanni mi fa notare un’atleta che gli è arrivato davanti e, mi dice, fa parte proprio della nostra categoria. In effetti si tratta di Marco, della società di Guspini. Per lui si tratta della prima gara nella nostra categoria. Accidenti stavolta salta anche il podio. In effetti, a parte la sfortuna della scarpa, occorre dire che le condizioni fisiche non erano eccezionali. Per poter ambire al podio occorre essere in perfetta forma, specialmente se si è all’ultimo anno di categoria.

Per fortuna arrivano buone notizie per quanto riguarda la posizione della nostra società nella classifica del Campionato Master. Un ottimo 2° posto dietro la blasonata Cagliari Marathon Club. Ancora più interessanti le notizie che successivamente arriveranno dalla prestazione del nostro gruppo femminile. Loro sono arrivate addirittura prime superando di poco la concorrenza delle forti atlete di Elmas. Che dire, un primo e un secondo posto che pone di diritto la Cagliari Atletica Leggera tra le società sarde più forti in assoluto nel settore dei Master, almeno nel Cross. Chiudiamo la mattinata festeggiando tra noi con il solito banchetto ricco di dolci fatti in casa e tanta felicità per i risultati raggiunti. In quanto alla mia gara, senza dubbio è stata condizionata molto dall'uscita della scarpa. Quest'anno compio 59 anni e sono arrivato 61° su 195 atleti classificati, 4° di categoria. Se si considera che ho partecipato per l'ultimo anno alla gara di 6 km, dove partecipano le categorie di atleti dai 35 ai 59 anni, tutto sommato non è andata così male. 

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