domenica 24 aprile 2016

Chia Laguna, 24-04-16. Gara 10 km nella Half Marathon Chia Laguna. La mia gara, scritto da Antonello Vargiu.

Foto (di Bianca Figus) a 500 mt dall'arrivo.
Quest’anno ho optato per la gara di 10 km a Chia dato che per ora ho deciso di escludere le Mezze Maratone dal mio repertorio gare. Puntavo a fare un tempo che sui 10 km fosse sotto i 38’ e ci sono riuscito per un pelo. In effetti il mio tempo finale è stato 39’03” però la distanza percorsa è stata 10350 mt (nei 10 km ho fatto 37’59” per cui l’obiettivo prefissato è stato raggiunto). Vediamo come è andata la gara. Partenza alle 09,30 con circa 3000 iscritti. La gara più numerosa è certamente quella della non competitiva da 5 km (circa 1500 atleti) ma anche la gara da 21 km e da 10 km sono molto numerose. La giornata è piacevole con un sole tiepido e un vento intenso di maestrale che tiene la temperatura appena sotto i 20 gradi.
Appena dopo la foto di rito, tra gli atleti della “Cagliari Atletica Leggera”, inizio la fase del riscaldamento. Mi concedo un tempo di circa 45’ e mi indirizzo verso una stradina nascosta situata proprio nella parte opposta all’arrivo di tutti gli atleti. Sono abbastanza lontano dai rumori degli amplificatori e dalla presenza degli altri atleti in quanto voglio concentrarmi, nel silenzio, alla preparazione della gara. E’ da oltre un mese che non gareggio e vorrei fare una buona prestazione. Mi presento circa 15’ prima della partenza, nella griglia degli atleti più forti, e mi posiziono proprio a ridosso della prima fila, proprio dietro una schiera di atleti della nazionale italiana. Atleti come Stefano La Rosa o Stefano Scaini tra gli uomini così come Anna Incerti, Claudia Pinna, Deborah Toniolo o Elisa Cusma non sempre te li trovi al tuo fianco al momento della partenza nelle gare.
Finalmente si parte. Il primo km lo corro abbastanza intensamente per guadagnare una buona posizione (3’42”). Tra l’altro la strada costeggia proprio la laguna di Chia per cui è perfettamente pianeggiante. Il 2° e 3° km li corro abbastanza tranquillo tenendo il ritmo di un gruppetto comandato da Roberta Ferru (3’46” e 3’47”). Nel 4° km decido di forzare leggermente l’andatura e supero una decina di atleti proprio lungo una salita dove un po' tutti rallentano. Guadagno una decina di metri preziosi e cerco di tenere la posizione (ottimo il crono parziale: 3'43"). Il 5° km è sicuramente uno dei più duri in quanto si corre totalmente in leggerissima salita. Nonostante risulti uno dei più lenti della mia gara (3’58”), riesco comunque a mantenere la posizione già acquisita. Al km 5,3 si trova il punto più alto della gara con una svolta a U dove si ritorna indietro incrociando tutti i quasi 3000 atleti dietro di me. Nonostante la leggerissima discesa di oltre 1 km ci troviamo il vento di maestrale di fronte per cui l’andatura non aumenta più di tanto (6° km in 3’52”). Nel 7° e 8° km riesco a ritrovare nuovamente un buon ritmo gara e rafforzo la buona posizione di classifica (3’47” al 7° e 3’45” all’8°). Poco prima di chiudere l’8° km sento dei passi dietro di me che si avvicinano costantemente. Si tratta dell’atleta Elisa Cusma che mi supera senza problemi con un’andatura decisamente più intensa della mia.
Il 9° km è stata la mia “croce”. Una leggera ma costante salita con il vento di maestrale di fronte mette a dura prova le mie capacità atletiche. Mi rendo conto che sto’ perdendo velocità ma ho bisogno anche di recuperare le forze. Da dietro mi supera un ragazzo molto più giovane di me e ciò mi da’ nuovamente un po' di grinta per resistere (9° km in 3’59”). Resto molto vicino a questo ragazzo e cerco di farmi trascinare psicologicamente. Ormai siamo nel km finale. Appena mi rendo conto di un leggero calo fisico di questo giovane non mi faccio “pregare”. Cambio decisamente ritmo e cerco di dare tutto ciò che mi è rimasto in corpo. Lo supero nuovamente e continuo a spingere sino alla fine (10° km in 3’41”). Al cartello dei 10 km mi rendo conto che non siamo ancora vicini all’arrivo. Accidenti mancano ancora un bel po' di centinaia di mt. Ormai il corpo è lanciato e cerco di resistere sino alla fine. Mi volto leggermente per vedere se il “rivale” (poi scopro che ha oltre 20 anni in meno di me) si voglia aggiudicare la volata finale, ma ormai ha capito benissimo che il ritmo è troppo intenso per lui.

Finalmente l’arrivo. Tra l’altro gli ultimi 40 mt sono in costante salita ma ormai la macchina è lanciata. Gli ultimi 350 mt risultano corsi in 1’04” e non so neanche io dove sono andato a pescare tutte queste risorse. Arrivo con le braccia in alto in segno di gratitudine per il primo posto di categoria e ringrazio, come mio solito, gli atleti che arrivano subito dopo di me. Mi viene consegnata la grossa medaglia di “finisher” e osservo i tanti atleti che ancora stanno arrivando con una età decisamente inferiore alla mia. In effetti giungere 15° tra tutti gli uomini (20° se consideriamo le 5 atlete donne arrivate prima di me: Anna Incerti, Claudia Pinna, Deborah Toniolo, Manuela Manca e Elisa Cusma), su un totale di oltre 500 atleti, mi fa sentire ancora giovane. Per la cronaca la gara dei 10 km viene vinta da Michele Merenda su Oualid Abdelkader mentre 3^ arriva la fortissima atleta della nazionale italiana Anna Incerti. Devo approfittarne ancora adesso che mi sento forte, fra due anni compirò 60 anni e non sarà facile continuare a lasciarmi dietro così tanta gente…

Per vedere tutte le classifiche della gara (tratte da Fidal Sardegna) clicca qui;
Per vedere tutte le classifiche della gara (tratte da TDS) clicca qui;

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