sabato 20 febbraio 2016

Sinnai, 20-02-16. 1° Trail Run Sinnai. La mia gara, scritto da Antonello Vargiu.

Foto Andrea Culeddu.
Nato dalla collaborazione tra il TriSinnai e Cagliari Atletica Leggera si è svolto nella pineta di Sinnai la prima edizione della Trail Run Sinnai. Le gare in programma riguardavano due distanze: la 13,5 km e la 25 km. Io naturalmente ho optato per la prima. Per me è stato il battesimo ufficiale con il Trail. Intorno alle ora 10,30 ha inizio la gara della 25 km mentre poco dopo mezz’ora ha inizio la gara di 13,5 km.
Nella distanza corta ci sono alla partenza poco più di 80 atleti. La giornata è molto bella in quanto splende un bellissimo sole ma un intenso vento di maestrale mantiene la temperatura di poco sopra i 10 gradi. A dirigere tutto quanto c’è Andrea Culeddu che, assieme a Rudy Cardia, sono stati gli ideatori di tutto quanto. Vediamo come è andata la mia gara.
Partenza gara 13,5. Foto avuta grazie a Marilena Atzeni.
Poco dopo la partenza occorre affrontare una ripida salita di circa 400 mt che già mi crea fatica. La faccio senza spingere tanto sulle gambe in quanto non mi sono adeguatamente riscaldato (poco più di 1 km di corsetta leggera). Dopo aver superato la parte più impervia cerco di intensificare un po' la spinta e recupero una decina di posizioni. Primo km in 5’08”.
Nel 2° km prevalgono le discese e ci si porta nel punto più basso dell’intero percorso. Qui occorre stare molto attenti in quanto lo sterrato si fa molto insidioso ed è facile scivolare. Secondo km in 4’09”. Nella parte più bassa del circuito si passa all’interno di un bellissimo bosco dove la vegetazione è molto suggestiva. Una breve ma costante salita ci porta nel punto in cui ha inizio il primo “single track”. Terzo km in 4’38”. Ormai mi sono guadagnato una buona posizione e posso iniziare la stretta via correndo ad un ritmo abbastanza intenso. Quarto km in 4’58”. Dopo aver guadagnato, lungo il single track, un bel po' di altitudine, occorre affrontare un intensa discesa, in un  sentiero stretto, dove si perde in breve tempo parecchia quota. Si tratta di uno strettissimo canalone di acqua dove occorre frenare continuamente per l’insidia che presenta. Dietro di me sento i passi di alcuni atleti che in questa fase si sono avvicinati parecchio lasciandosi andare con più disinvoltura di me. Ora inizia la risalita e il percorso è più agevole. Quinto km in 5’51”.
In questa fase la salita è una costante che dovremo seguire per un bel po'. Ogni tanto c’è qualche tratto di buona strada sterrata dove riesco a spingere molto bene. Ormai l’andatura riesco a tenerla a buoni ritmi. Sesto km 4’59”. Le segnalazioni del percorso sono sempre molto buone e negli incroci sono presenti sempre delle persone che ci indirizzano in modo chiaro. La temperatura è diventata persino alta in questi punti interni del bosco. Il sole splende costante. Ci avviamo ad affrontare il punto più difficile del circuito. Settimo km in 5’35”. Eccolo qui. Un duro single track con una pendenza veramente difficile da affrontare non certo di corsa. Siamo ben oltre il 20% di pendenza. Niente da fare occorre camminare veloci. Braccia sulle ginocchia e via. Si tratta di un lungo canalone stretto dove nella parte centrale è presente costantemente un fosso per cui volta per volta occorre interpretare se passare all’esterno o dentro. In breve tempo si guadagna parecchia quota. Ogni tanto mi volto a guardare dietro ma non vedo altri atleti arrivare. Non ci sono dubbi, anche loro stanno camminando. Davanti a me vedo la maglia arancione di Carlo che cammina e mi rendo conto che in questa fase più di tanto non si riesce ad avanzare. In un punto meno impervio e dolce riprendo a correre e supero Carlo. La salita prosegue ancora e devo riprendere a camminare. Carlo ha qualche difficoltà in più rispetto a me e pian piano riesco a guadagnare terreno su di lui. Ottavo km in 8’00”.
Finalmente si arriva nel punto più alto. Qui c’è l’amico Francesco che indirizza gli atleti in due punti diversi a seconda che si tratti di coloro che devono fare i 25 o i 13,5 km. Come d’incanto ci troviamo nella strada larghissima che ci indirizza nuovamente verso la zona dell’arrivo. La strada è in discesa e ne approfitto per lasciarmi andare e riguadagnare un buon ritmo di corsa. In certi punti è quasi difficoltoso tenere un ritmo basso in quanto la pendenza in discesa è intensa. Sicuramente oltre il 20%. Poco oltre di me intravedo una sagoma di un atleta che ancora non avevo visto nella fasi precedenti. Non ci sono dubbi, sto andando veramente veloce. Cerco di affrontare la discesa “tagliando” al massimo nelle curve e mi sorprendo come le gambe riescano a tenere un ritmo cosi forte. Ormai non ci sono dubbi, l’atleta davanti a me è il mio compagno di squadra Stefano. A ogni curva lui mi appare sempre più vicino. Poco prima di entrare in un altro single track, sulla nostra destra, riesco a raggiungere Stefano e gli resto a pochi passi dietro. Nono km in 3’40”.
Se non fosse per Stefano, che ha qualche difficoltà nell’affrontare le pietre taglienti di questo fondo di torrente, andrei più veloce. Ma per ora è meglio così. D’altronde ho spinto veramente tanto per trovarmi al suo fianco e certamente ho dato un bel po' di distacco agli inseguitori. In questa fase ci troviamo costantemente in discesa, ma naturalmente più di tanto non si può spingere. Decimo km 4’18”. La “pacchia” non dura ancora per tanto. Proprio quando stavamo andando tranquilli, su una strada sterrata larga, siamo indirizzati a girare a sinistra ed inoltrarci in un nuovo single track in salita che non si presenta per niente promettente. Accidenti, la salita si ripresenta molto più intensa di quanto ci aspettassimo. Passando parallelamente alla strada già percorsa, possiamo constatare che abbiamo un distacco abbastanza intenso sugli altri atleti, almeno 200 mt. Niente da fare occorre camminare. Lascio fare a Stefano l’andatura e, più volte, lo sento imprecare. “Ma chi c…o me l’ha fatto fare”, “ora mi interessa solo arrivare”. Breve tratto di corsa lenta ma poi si riprende a camminare. Io non parlo ma anche i miei pensieri non sono distanti da quelli di Stefano. Undicesimo km in 6’55”.
Troviamo finalmente il punto più alto della salita e appare la sagoma di Rudy che ci indirizza all’interno di un altro single track (tanto per cambiare) dicendoci che siamo 8° e 9°. Evvai!!! Nuova discesa e nuova fase in cui occorre stare attenti a dove mettere i piedi. Troppo intensa la discesa per lasciarci andare liberamente. Il rischio è quello di fare un ruzzolone di qualche decina di metri più giù. Stefano continua a fare l’andatura però a me sembra troppo previdente. Lo sento lamentarsi del fatto che sta’ correndo con scarpe non adatte e ha paura di scivolare. Io mi adeguo al passo di Stefano ed in certi casi devo stare attento a non franare addosso a lui. Poco dopo sentiamo dietro di noi arrivare qualcuno che certamente non si pone tanti scrupoli in discesa. Bastano poche decina di metri e veniamo superati, nel giro di poco tempo, da 4 atleti che sembrano non conoscere limiti. Sono molto più agguerriti di noi e ci superano senza difficoltà. Il percorso, seppure sempre in leggera discesa, presenta dei punti pericolosi dove occorre un pizzico di spericolatezza per tenere un buon ritmo. Ora Stefano mi sembra più determinato e lo vedo osare di più. Anche io mi lancio con maggiore grinta e riesco a fare dei balzi in discesa per superare difficoltà che invece pochi minuti prima ci sembravano molto difficili. Dodicesimo km in 4’52”. 
Ormai ci troviamo a dover affrontare la parte finale del circuito. Sia io che Stefano ormai abbiamo guadagnato terreno sui fuggitivi, che poco prima ci avevano superato di slancio, e ci troviamo quasi attaccati a loro. In alcuni punti abbiamo difficoltà nell’individuare il percorso ed in effetti proprio noi imbocchiamo erroneamente un piccolo sentiero che ci fa percorrere una decina di metri in più rispetto al resto del gruppo. In ogni caso siamo in 5  e siamo tutti molto vicini. Si sentono le voci dello speaker per cui ormai siamo vicini all'arrivo. L’unico dubbio che ci viene e che ci troviamo nella parte più bassa, dell’ingresso della pineta, mentre l’arrivo si trova proprio di fronte alla caserma della forestale, ben più in alto di dove ci troviamo. Come ci indirizziamo più avanti rispetto al percorso ci appare ciò che non avremmo mai voluto vedere. Il percorso prevede una salita di poco meno di 200 mt ma con una pendenza impossibile da fare correndo. Credo che in ben pochi abbiamo corso in quel tratto. Niente da fare. Nonostante ci stiamo giocando in 5 dall’8° al 13° posto ci mettiamo tutti quanti a camminare e a spingere sulle ginocchia. Davanti a me sicuramente vedo gli avversari con un passo più spedito e non mi metto alcun problema. Che vadano pure. Io a questo punto mi faccio la mia camminata per salire al vertice di questo tracciato e poi arriverò con la massima serenità. Tredicesimo km in 5’44”.
Dopo aver scollinato ci troviamo un pezzo di sterrato di circa 500 mt che ci porta verso il punto di arrivo e come avevo già immaginato me lo faccio con tutta tranquillità. Ultimi 500 mt in 2’34”. Finalmente l’arrivo. 13,5 km in 1:12’22” a una media di 5’22”. Calorie consumate 937.  13° assoluto e 1° della categoria SM55. Che dire, il trail è una corsa certamente molto bella per il contatto con la natura e per le continue pendenze tra salite e discese, ma io preferisco la corsa più veloce e costante. Comunque è stata un’ottima esperienza.            

Nessun commento:

Posta un commento