lunedì 28 ottobre 2013

Ozieri, 27-10-13. Una gara "facile". Scritto da Nando Gallese.

Premiazione MM55. Da sin.: W. Buttau, N. Gallese e M. Pilia.
Domenica 27 Ottobre 2013, Mezza Maratona di Ozieri, gara "facile", quasi tutta in discesa, con due uniche brevi "salitine", ottima per fare il personale...così veniva pubblicizzata questa gara, questa bella gara, questa "non facile" gara. La realtà è che la partenza è in discesa, lieve e costante, che incoraggia a un ritmo alto da subito, ma questo invito è ingannevole, perchè, dopo il 7° km la discesa finisce e iniziano lievi, ma lunghe salite, alternate a falsopiani e leggere discese, ripetute, snervanti, tagliagambe, soprattutto per chi, fidandosi della "tutta discesa", non si è risparmiato.

Dopo più di 10 km di tale massacrante saliscendi, al 18° km si entra in zona arrivo e si "vede" questo benedetto arrivo...ma è il 18°!!!  quindi mancano ancora 3 Km e 97 metri !!!... e comincia una gimkana intorno al traguardo, con saliscendi questa volta brevi e ripidi, l'ideale per chi è ormai alla frutta, ma ....."o appoderara o si segada"....col motto della nostra società stringiamo i denti e tagliamo la finish line... medaglia, ristoro, cambio vestiario, premiazioni, pranzo e via, si torna a casa.
Ma perchè, alzati da tavola, abbiamo questi dolori alle gambe e non riusciamo a scendere anche un piccolo gradino?...mah !
Io, Peppone e Alexandra saliamo in macchina e prendiamo la 131 e, ad Abbasanta, ci fermiamo per un caffè: sorpresa, nessuno riesca a scendere facilmente dalla macchina; a me prende anche un crampo alla coscia; poi ci avviamo verso il Bar, ma mi accorgo che non riesco ad alzare le ginocchia, per cui sono costretto a strisciare un po' il passo; vedo che i miei amici non sono da meno e sembrano quelli che stanno imparando a pattinare.
Ci viene da ridere guardandoci l'un l'altro.
Sembra che il Bar del distributore di Abbasanta sia l'oasi preferita dai podisti, perchè troviamo all'interno altri "reduci" dalla mezza di Ozieri e ci lanciamo sguardi di comprensione reciproca sollevando le sopracciglia.
Poi arrivano ulteriori runners che hanno lo stesso nostro passo strisciante, dondolante, lento, a gambe un po' larghe, che questa volta mi fa pensare maggiormente a una crisi emorroidaria acuta.
Questo vagare di podisti distrutti, con quelli che entrano, quelli che escono, quelli che non sanno dove poggiarsi, ricorda il centro commerciale del film "Zombi" di George Romero.
Penso: "ma la gente che ci guarda e intuisce, dai nostri discorsi, che siamo podisti al ritorno da una gara, cosa può pensare?...che correre fa bene?
In televisione, intanto, c'è una partita di calcio, con quei ragazzi spavaldi, belli, ben pettinati con tanto di gel e creste colorate, ricchi e famosi, viziati, maleducati e strafottenti, tanto da avere molto successo con le donne (non tutte fortunatamente).
Ma loro che ne sanno dello sport "puro"? ...quello che si vive con passione, quello che ci spinge alla sofferenza per guadagnare un secondo o una posizione in classifica, qualsiasi posizione sia, anche la 435°?
I dolori passano, l'entusiasmo resta: il pensiero è già alla prossima gara....sperando che sia un'altra "gara facile"
(by Nando Gallese)

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