mercoledì 18 dicembre 2013

Museddu, 25-09-12. Allenamento da Museddu a Coccorrocci e viceversa.

Nei due giorni di permanenza in Ogliastra, e precisamente a Museddu (frazione di Cardedu), il 24 e 25-09-12, ho voluto approfittare per fare il mio allenamento in uno dei percorsi più spettacolari che conosca.
Immagine da casa nostra verso il mare.
Martedì 25, verso le 11 del mattino, sono partito da casa per fare gli 8,5 km. di strada asfaltata che da Museddu costeggiano in buona parte il mare, sino ad arrivare a "Coccorrocci",  per poi ritornare a casa. In tutto sono 17 km. che ho fatto in 1:18’08” ad una media di 4’36”.
Per poter dimostrare le bellezze naturali che il percorso mi consente di vedere, lunedì 24, durante una passeggiata in macchina, ho fatto delle foto che ho inserito nel resoconto. Ho voluto descrivere il percorso quasi per intero così da portarlo a conoscenza verso tutti coloro che non lo conoscono o per ricordarne la bellezza a coloro che invece lo hanno già affrontato.
Partenza e arrivo dell'allenamento a 150 mt. da casa.
Vediamo come è andato l’allenamento. La partenza avviene intorno alle 11 del mattino e la temperatura è abbastanza mite, sui 26 gradi. Soffia un leggero vento dal nord che rende l’aria piacevole mentre il cielo è leggermente nuvoloso con il sole che ogni tanto appare illuminando lo splendido paesaggio “ogliastrino”.
Vegetazione tipica ogliastrina.
In lontananza si intravedono i cosiddetti “Tacchi d’Ogliastra” che fanno da contorno al panorama visivo verso la zona interna dell'isola.  
La partenza avviene al fianco del canale che si trova a circa 150 mt. da casa nostra e ci troviamo a poco più di 1,5 km. dal mare ad una altitudine di circa 20 mt. sul livello del mare (l.d.m.). Non c’è bisogno di fare alcun riscaldamento, anche se parto con un passo lentissimo va bene lo stesso, d’altronde è già molto tardi ed il tragitto è lungo.
I primi 900 mt. li affronto a fianco del canale che rimane alla mia sinistra ed in questo breve tragitto le sensazioni non sono molto favorevoli.
"Perd'e Pera" (Pietra a forma di pera).
La velocità è di poco sotto i 5’ a km. e l’idea di affrontare la salita che mi porterà a 120 mt. (s. l. m.), prima della discesa alla spiaggia di "Coccorrocci", mi porta ad essere accorto nel gestire le proprie risorse. Lascio il canale e la strada che lo costeggia per immettermi sulla strada che sulla destra si indirizza verso Sud. Una leggera ma costante salita nel 2° km. di allenamento mi fa guadagnare una decina di metri di altitudine a discapito pur sempre della velocità.
"Marina di Cardedu" vista da "Perd'e Pera".
Poco prima di arrivare a “Perd’e Pera” (pietra a forma di pera) si riscende quasi al livello del mare e finalmente da questo punto, per almeno 3 km., si costeggia il mare con ampie vedute sulla costa e nel silenzio totale non passa inosservato il rumore delle onde che si infrangono sulle bellissime rocce di porfido rosso. “Perd’e Pera” non è altro che un mastodontico masso posizionato al fianco della strada alto almeno 8 mt. e largo 10 e, da questo masso, prende il nome la spiaggia attigua.
Vista degli scogli sul lungomare.
Proprio lasciando sul fianco sinistro il masso e l’ingresso alla spiaggia di “Perd’ePera, inizia una breve salita dove si guadagnano dei metri in salita, che poi si manterranno per oltre 1,5 km. Da questo punto si vede la magnifica spiaggia di "Marina di Cardedu" con lo sfondo dei monti dell'Ogliastra. Questo è uno dei pochi punti in cui la strada rimane sempre alla stessa altitudine e costantemente al fianco del mare mentre sulla destra scendono quasi a precipizio i costoni di roccia o si assiste ad una vegetazione rigogliosa di macchia mediterranea con la presenza ogni tanto di alberi di corbezzolo, mirto o di ginepro.
"Su Mari dividìu" (Il mare diviso).
Man mano si procede verso Sud si intravede sempre meglio l’insenatura sul mare denominata “Su Mari dividìu” (Il mare diviso) dove si vedono due spiagge separate da una lingua di terra e disposte su due versanti diversi. Nel passare accanto all’ingresso della spiaggia si scende nuovamente quasi al livello del mare mentre sulla destra vi è una rientranza della montagna con ampi spazi visivi che si estendono sino ai monti più alti dell’interno.
Vista verso Nord. Sullo sfondo i monti di Baunei.
Nell'aggirare la zona della spiaggia di “Su mari dividìù” inizia il 4° km. con una leggera ma continua salita che mi permette di vedere in lontananza (saranno almeno 20 km.) la collina che cade a picco sul mare dove si trova il porticciolo di Arbatax. Ancora più distante ma decisamente più imperiosa si vede la catena dei monti dietro Baunei, alti circa 800 mt., che quasi precipitano anch’essi sul mare. Nella parte centrale del 4° km. la strada si allontana leggermente dalla costa e tende ad inoltrarsi verso l’interno.
Spiaggia "Su Sirboni" (Del cinghiale).
Da questo punto si vede molto bene la piccola spiaggia di “Su Sirboni” (Il Cinghiale) con la sabbia chiarissima e le scogliere rosse di porfido che fanno da contorno ad un mare verde cristallino. Tutta la struttura alberghiera di “Su Sirboni” è chiusa da circa 30 anni per cui si può accedere alla spiaggia tramite una unica scorciatoia stretta che parte dalla strada ma che non sempre si riesce ad individuare.
Altra immagine di "Su Sirboni" vista dalla strada.
Più avanti di qualche centinaio di metri c’è il cancello principale per l’accesso a “Su Sirboni”, che io ho conosciuto sempre chiuso, e per me rappresenta come una tappa molto importante. Proprio in questo punto si trova il 5° km. e rappresenta per me il punto di arrivo della maggior parte di sedute di allenamento fatte quando vengo a Museddu. Tutte le volte che arrivo in questo punto mi fermo alcuni minuti e poi riparto verso casa per ripercorrere i 5 km. magari allungando maggiormente il passo e cercando un migliore riscontro cronometrico rispetto all’andata.
In questa circostanza invece si procede oltre e da questo punto inizia, seppure gradualmente, la salita che da li a due km. mi porta sino al passo, alto 120 mt. Il tempo impiegato per fare i primi 5 km. è stato di 24’10” per cui il ritmo medio è di 4’50” a km.
Il "passo" visto da "Su Sirboni". Sullo sfondo M.te Ferru.
Sino al cancello di “Su Sirboni” le salite sono state sempre molto dolci e brevi, i punti più alti di salita sono stati sino a circa 20 metri (s.l.m.), ma da questo punto in poi la musica cambia. La strada si indirizza sempre di più verso l’interno e le curve d’ora in poi sono molto ricorrenti. La vegetazione diventa sempre più fitta e i profumi delle piante si sentono sempre maggiormente con l’aumentare della respirazione.
Vista verso il mare durante la salita al "passo".
Al 6° km. ci arrivo comunque con un passo accettabile (5’05”) e la salita incomincia a farsi sentire (pendenza 5 % circa). Dai circa 20 mt. (s.l.m.) mi trovo già a 70 mt. e ci vorrà ancora un altro km. per arrivare al passo. Quest’ultimo km. inizia con alcune centinaia di metri con pendenza non eccessiva ma ciò significa che poi nell’ultima parte la pendenza diventa abbastanza intensa. In effetti negli ultimi 200 mt. prima di arrivare in cima al passo la pendenza è molto vicina al 10%.
Vista dal "passo" verso Nord.
Finalmente arrivo al passo e da qui la visuale è molto suggestiva. Il 7° km. l’ho percorso ad una velocità di 5’08”. Da questo punto si vede benissimo la parte più alta del “Monte Ferru”, alto 850 mt., mentre verso nord si vede la strada appena fatta con tutte le sue curve contorte. Proprio dal punto più alto del passo parte una strada sterrata che si indirizza verso l’interno e conduce verso le “Piscine naturali” dove è presente anche un "Country Resort" (booking).
Inizio della discesa verso "Coccorrocci".
Continuo per la mia strada ed inizio la discesa verso “Coccorrocci” con una serie di curve dolci ma con una pendenza costante tra il 6 ed il 10 %. La discesa sino alla spiaggia di “Coccorrocci” è lunga 1,4 km. e la visuale della spiaggia appare già dall’alto. Affronto la discesa senza eccedere nella velocità e registro nell'8° km. un passo di 3’58”.
Vista della spiaggia di "Coccorrocci" dall'alto.
Ormai mancano poche centinaia di metri al termine della discesa e la visuale della spiaggia appare in tutta la sua interezza. Arrivo finalmente quasi di fronte all'ingresso del camping, a due passi dalla spiaggia, e blocco il mio “Garmin” per recuperare un po' di energie. La spiaggia di “Coccorrocci” è composta da ciottoli di colore scuro (dal grigio al verdastro) e le onde che si infrangono a riva fanno un rumore molto intenso. Ne approfitto nei tre minuti di stop per passarmi un po' d’acqua sulla faccia e mi preparo alla ripartenza. Il sole in questo momento è quasi sempre presente e se ne avverte il suo calore.
Immagine della spiaggia di "Coccorrocci" verso Nord.
La spiaggia è lunga alcuni km. ed è completamente deserta. Proprio alla fine della spiaggia arriva la parte terminale dei monti che cadono quasi a precipizio. E’ praticamente impossibile accedere alla parte opposta del monte dove si trova la bellissima spiaggia di “Marina di Tertenia”. Finalmente si riparte. Allungo il tragitto di circa 100 mt. lungo lo sterrato che affianca la spiaggia, in modo tale che prima della partenza figurino 8,5 km. La salita inizia proprio a due passi dalla spiaggia e parte subito con una discreta pendenza.
Immagine della spiaggia di "Coccorrocci" verso Sud.
Passare dal livello del mare per arrivare a 120 mt. in poco meno di 1,5 km. significa correre con una pendenza media dell’8 %. Durante la risalita mi capita di indirizzare continuamente lo sguardo verso la spiaggia di “Coccorrocci” quasi come per cercare di cogliere i diversi aspetti che durante l’andata non sono riuscito a fissare. La diversa velocità e la diversa fatica ti fanno vivere il mondo che ti circonda diversamente. Il 9° km. di corsa è composto da una ultima parte della discesa ma anche da circa 500 mt. di salita ed il mio “Garmin” infatti registra un 5’18” inesorabile.
Immagine del bosco durante la risalita.
A meta della risalita lo sguardo si indirizza verso la punta del “Monte Ferru” per ammirarne la sommità fatta di enormi guglie che qualche anno fa ebbi l’onore di visitare. Molto più vicino a me si può ammirare il bellissimo bosco composto da alberi dal colore verde scuro in contrasto con altri alberi dal tono giallastro che danno al paesaggio quasi un tocco da cartolina. Il 10° km. è pura salita. Registro un parziale che non ammette commenti: 5’32”. Finalmente però arrivo al passo e posso dire che il peggio ormai è andato. Mentre “scollino” inizia l’11° km. e anche le mie gambe iniziano una diversa avventura. Discesa pura. Cerco di recuperare energie per cui mi rilasso senza badare per niente alla velocità. Ne viene fuori una velocità di tutto rispetto nonostante la fatica affrontata alcuni minuti prima. 11° km. a 4’02”. E non è finita. Il 12° km. lo affronto aumentando decisamente la velocità in quanto ho recuperato molto bene la fatica e viene fuori un fantastico 3’44”. Occorre stare molto attenti nelle curve in quanto, seppure non ci sia quasi assolutamente presenza di trafitto, potrebbe spuntare qualche macchina o moto ad alta velocità che magari affronta la curva strettissima, per cui è meglio sempre stare in guardia. Logicamente tutto il mio allenamento l’ho percorso sempre in senso contrario al traffico.
Altra immagine del bosco.
Sembra quasi strano ma il traffico da queste parti è composto solo da macchine e moto straniere, soprattutto tedeschi, che popolano in questo periodo di fine settembre una delle migliori località turistiche isolane. Al termine del 12° km. sono ormai nei pressi dell’ingresso di “Su Sirboni” e mancano al termine dell'allenamento solo 5 km. Ormai ho esaurito quasi completamente il “bonus” della discesa in quanto mi trovo ormai intorno ai 20 mt. (s.l.m.).
Immagine dalla strada durante il rientro.
Il ritorno verso casa da qui in avanti potrei farlo quasi a occhi chiusi. Credo che in vita mia lo abbia compiuto ben oltre 100 volte e solo al pensiero che in circa 25 anni tutto il paesaggio sia rimasto completamente intatto mi sembra quasi fantascienza. Nel 13° km. ne approfitto, almeno psicologicamente, della spinta ottimale ottenuta nei 2 km. di discesa, e registro un buon 4’10”. Un po' meno bene nel 14° km. (4’23”) dato che devo affrontare una leggera risalita da “Su Mari dividìu” verso il rettilineo del lungomare che si trova a circa 20 mt. (s.l.m.).
Altra immagine dalla strada.
Lungo questo rettilineo affiora anche un po' di stanchezza ma tutto sommato riesco ancora a spingere tranquillamente sulle gambe. La leggera discesa di “Perd’e Pera” mi fa guadagnare qualche secondo per cui al 15° km. registro un onorevole 4’15” che mantengo inalterato anche nel 16° km. (4’16”). Il 17° km. è quello che conclude la mia avventura di questo allenamento e come sempre rappresenta per me una sfida finale che và onorata. Le condizioni certo stavolta non sono ottimali. La presenza del sole, seppur debole, ma soprattutto il vento contrario e la leggerissima salita lungo il canale non frenano il mio entusiasmo. Riesco a chiudere l’ultimo km. con un soddisfacente 4’10” arrivando sotto casa esausto ma soddisfattissimo.
Questo il riepilogo dei 17 km.: 1° km. a 4’56”; 2° km. a 4’51”; 3° km. a 4’51”; 4° km. a 4’39”; 5° km. a 4’52”; 6° km. a 5’05”; 7° km. a 5’08”; 8° km. a 3’58”; 9° km. a 5’18”; 10° km. a 5’32”; 11° km. a 4’02”; 12° km. a 3’44”; 13° km. a 4’10”; 14° km. a 4’23”; 15° km. a 4’15”; 16° km. a 4’16”; 17° km. a 4’10”. Tot. 1:18’08”, media 4’36” a km., media a km. 13,1, totale calorie 1229.
Per vedere tutte le foto clicca qui;
Per vedere il resoconto dell'allenamento fatto in data 11-07-12, da casa a "Su Sirboni" e viceversa, clicca qui;
Tutte le foto sono state fatte da Antonello Vargiu.

2 commenti:

  1. Che posti stupendi Antonello.
    Conosco benissimo la zona in quanto il mio primo campeggio è stato fatto proprio a Coccorrocci nel 1985....e continuo ad andarci almeno una volta all'anno.

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    1. E si Francesco, allenarmi in quei posti è davvero rigenerante...

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