mercoledì 20 novembre 2013

Uta, 20-11-13. L'abbraccio. Scritto da Lello Collu.

Lello Collu.  (Foto Claudia Lazzara)
Devo scrivere il pezzo per il blog sulla Maratonina di Uta. Ho tanto da raccontare ma poca voglia di farlo. Quel che è successo ieri* ha spento tutto quell'entusiasmo che domenica mattina ha riempito i cuori e svegliato le gambe degli atleti sardi. Stasera, di rientro dal lavoro mi son ripromesso di buttar le dita sulla tastiera del PC e raccontare di una giornata di sport e di vita, invece la TV racconta inesorabilmente di una giornata di distruzione e morte. A dir la verità, a parte qualche eccezione i programmi della TV di stato danno, come al solito prova di "trash TV" mischiando, tra i geologi e meteorologi i soliti politici travestiti da pseudo opinionisti tuttologi, con la loro bella presenza e quel nulla assoluto che riempie i loro interventi.
Tutto brillantemente presentato dai baroni della conduzione televisiva. È certo che la Prestigiacomo abbia tanto da raccontare circa la disperazione di un popolo flagellato, non da Cleopatra ma dall'incuria sua e dei suoi (di lei) simili.  Il cosiddetto sevizio pubblico, profumatamente "canonizzato" da tutti noi, confeziona la puntata col pathos di un evento eccezionale, pari alla scoreggia della Valeria Marini. Il "Vespone" si è pure infastidito raccontando l'incomprensibile (forse per lui ma non per noi sardi) ostinazione di un pastore che ha rischiato la vita vigilando l'ovile con dentro suo bestiame, piuttosto che scappare e lasciare le pecore al loro destino. E non è finita qui: basta parlare di Sardegna. Si parla di puttane minorenni e maggiorenni, con la "ordinaria" presenza della Brambilla, dove questa volta la dicitura "esperta" pare ci stia tutta, e la straordinaria assenza di mister B. che, della prima tipologia di puttane dicono sia un luminare assoluto. La povera Vittoria, dopo le figure da cioccolataia con l'ex governatore Soru circa il randagismo in Sardegna (vedi vecchia puntata di Ballarò), è passata dalla difesa degli animali alla quella dei bambini. Qualcuno le racconti dei bimbi che son morti portati via dalla piena di un fiume, spiegatele che hanno "costruito" prima i fiumi e poi le case. Spiegatele che le case non le costruiscono i bambini e che la politica, purtroppo non la fanno i bambini. Spiegatele tutto se volete, se potete, se avete la presunzione di farglielo capire. 
Il mantra che tutti, proprio tutti, anche chi no capisce nulla di meteorologia, ripetono è sempre lo stesso. È quella stupida equazione millimetri di pioggia fratto anno che diventa millimetri di pioggia fratto ore. Aggiungiamoci tutti 410 come valore e siamo tutti poeti, santi, navigatori, commissari tecnici e da ieri anche meteorologi. Se ti studi bene questa equazione, la presenza ad Unomattina o la prova del cuoco è assicurata. Per non parlare di violenza, persistenza ed eccezionalità del fenomeno. Beh, se sai anche queste cose la prima serata non te la leva nessuno. E, tra un servizio su Olbia e quello di Torpè ti permettono pure di esprimere un parere sulla Cancellieri. Puoi dire tutto purché non se ne parli male. 

Guardo distrattamente questo schifo ma la testa è altrove. Il mio pensiero vola verso la mia corsa leggera col viso bagnato dalla pioggia. Il mio incedere leggero d'un tratto però si blocca e diventa sempre più affannato. Il viso si bagna non dalle gocce di pioggia ma dalle lacrime di un padre triste. Il mio pensiero vola verso Enrico e Francesco. Abbracciati fino alla fine, fino al crollo di quel muretto, fino ai rami di un frutteto. Di loro rimane il pianto straziante di una moglie e madre distrutta dal dolore, il pianto di un signore, col viso scavato dalla vita e dal dolore, che voleva far tutto ma non poteva far nulla. Ecco, adesso capisco tutto. Tutto si riassume in un abbraccio. L'abbraccio distruttivo tra cielo e terra, l'abbraccio di vendetta tra l'Egitto e la Sardegna, la furia di Cleopatra che si vendica sui Shardana che, qualche millennio prima osarono attaccare le coste egiziane, l'abbraccio dei fiumi verso i loro antichi letti, l'abbraccio di morte di questa tragedia, l'abbraccio d'amore di Enrico e Francesco. 

Lello Collu

* Il riferimento di Lello è per il disastro creato dal diluvio d'acqua riversatosi nell'isola (soprattutto nella parte nord-est) denominato "Cleopatra" che ha provocato 16 morti in Sardegna.

1 commento:

  1. Nessun commento. Solo leggere, riflettere e ... qualche lacrima!!!
    Rodolfo

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