mercoledì 20 novembre 2019

Esercizio fisico, per la salute del cuore vale quanto un farmaco. Scritto da Silvia Soligon su "Salute 24".

Nel caso dell'ictus l'attività fisica è addirittura più efficace dei medicinali

I farmaci non sono l'unica scelta a disposizione per prevenire malattie coronariche e diabete: uno studio pubblicato sul British Medical Journalpone l'accento sulle potenzialità dell'esercizio, la cui efficacia è del tutto paragonabile a quella dei medicinali. Nel caso dell'ictus, poi, una riabilitazione basata sull'attività fisica è addirittura più efficace rispetto a qualsiasi farmaco.

A dimostrarlo sono le analisi condotte dagli autori della ricerca prendendo in considerazione i risultati di 305 studi condotti in passato per valutare l'efficacia di farmaci ed esercizio fisico nella prevenzione secondaria delle malattie coronariche, nella riabilitazione dopo l'ictus, nella terapia dell'arresto cardiaco e nella prevenzione del diabete. I dati a disposizione sottolineano quanto l'attività fisica possa essere una strategia efficace al pari, se non addirittura più, dei medicinali. Non è però possibile generalizzare. Nel caso dell'arresto cardiaco i farmaci diuretici restano l'opzione migliore. Le analisi condotte hanno infatti dimostrato che la loro efficacia non è solo superiore a quella dell'esercizio, ma anche a quella degli altri medicinali a disposizione.

L'importanza dell'attività fisica. Le conclusioni cui sono giunti gli autori ribadiscono l'importanza dell'esercizio per mantenersi in salute, un concetto che gli esperti del settore non mancano mai di sottolineare. Ciononostante gli italiani non sono un popolo di amanti dell'attività fisica. Secondo una recente indagine dell'Osservatorio Sanità di Unisalute, il 40% degli adulti al di sopra dei 30 anni dichiara di non fare nessun tipo di esercizio o di dedicarsi solo sporadicamente all'attività fisica. Non è molto diverso il quadro dipinto dai dati raccolti nel 2010 dal sistema di sorveglianza Passi (Progressi delle Aziende sanitarie per la salute in Italia), secondo cui il 31% della popolazione tra i 18 e i 69 anni conduce uno stile di vita completamente sedentario. Una scelta che, proprio alla luce di quanto emerge da questo nuovo studio, potrebbe essere particolarmente deleteria per chi si trova a convivere con problematiche di tipo cardiovascolare.

Tuttavia, sono gli stessi autori dello studio a sottolineare che al momento è prematuro pensare di sostituire l'assunzione di farmaci con l'esercizio. Gli studi mirati a valutare la sua efficacia come strategia terapeutica sono infatti molto meno numerosi rispetto a quelli condotti per verificare l'efficacia dei farmaci. Per questo motivo i ricercatori si augurano che vengano presto avviate nuove ricerche sul tema, perché “nei casi in cui le opzioni farmaceutiche offrono solo benefici modesti i pazienti devono poter capire l’impatto relativo che l’attività fisica può avere sulla loro condizione”.

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