domenica 13 giugno 2010

Roma, 11/13-06-10. Campionati Italiani Master.

Molte luci e poche ombre.

I Campionati Master svoltasi a Roma dal 11 al 13 giugno hanno incoronato 10 campioni italiani tra i sardi partecipanti ma anche 4 medaglie di argento e 5 di bronzo, per cui, se si considera il rapporto tra i vincitori ed il totale partecipanti (38) si può constatare quanto gli atleti isolani abbiano ben fatto.
E’ stata una manifestazione organizzata piuttosto bene dalla società C.U.S. Romatletica che ha sfruttato a dovere alcuni “plus” logistici che magari altre società si sognano ma ci sono state anche alcune inefficienze che più avanti vi voglio segnalare. Innanzitutto va considerato il periodo strategico nella quale sono state organizzate le gare.  Proprio il 10 giugno nello Stadio Olimpico c’è stata la manifestazione del Golden Gala che è considerata sicuramente la più importante a livello nazionale con la partecipazione di atleti tra i più forti al mondo. Grande prova nel meeting del giamaicano Asafa Powell che nei 100 mt. ha stabilito il miglior tempo stagionale con 9”82 mentre nei 200 mt. l’americano Walter Dix ha vinto con 19”86. Belle prestazioni anche di Jeremy Wariner nei 400 mt. con 44”73 mentre nei 400 ostacoli la statunitense Lashinda Demus arriva in 52”82. Spettacolari le prove nel salto in alto della croata Blanka Vlasic (2.03 mt.) e nel lungo dell’americano Dwight Phillips (8,42 mt.). Nei tre giorni in cui si svolgevano i Campionati Master, proprio a due passi dallo Stadio, è stato organizzato il Festival del Fitness dove tutte le novità mondiali sul tema  sono state presentate senza alcun risparmio. Quale migliore occasione per gli atleti master dato che per loro con la sola iscrizione alle gare era previsto l’ingresso gratuito sia per il meeting che per il festival!?. La stessa nostra gara essendo organizzata proprio nella pista dell’Olimpico ha assunto un tono più spettacolare proprio per la grandiosità della struttura. Il giorno 10 mi trovavo sugli spalti con i miei due compagni di viaggio, Mauro Desogus e Claudio Gallo, ad ammirare fior fiore di atleti visti più volte in televisione mentre poi, sulla stessa pista, sarebbe toccato a noi dare il massimo per un titolo italiano. Sono sensazioni particolari che difficilmente si dimenticano e mi piace rimarcarle dato la loro intensità.
 Il giorno più importante è quello dei 1500 mt. dove un po’ tutto viene vissuto in funzione della gara. Questa gara era in programma alle 12,20 di domenica 13 giugno. Verso le 9,30, mentre sistemavo lo zaino da portare al campo, mi arriva un messaggio da parte di Claudio, già presente nello stadio per affrontare i 200 mt., che mi comunica come la gara è stata spostata alle ore 14. Il nostro B & B si trova a poco più di 1,5 km. dall’Olimpico vicino all’Auditorium proprio nelle case del Villaggio Olimpico. Decidiamo così con Mauro di uscire intorno alle 11,00 dato che per il tragitto occorrono almeno 20 minuti di camminata. Il sole è veramente forte a quell’ora ma per fortuna ormai abbiamo studiato un tragitto alberato con presenza di fontanelle che ci consente di reidratarci costantemente. Il passaggio sul ponte Milvio, per attraversare il Tevere, è un segnale che ci indica come lo Stadio dei Marmi ormai si trova a circa 600 mt. Il punto d’appoggio della segreteria Fidal si trova proprio in questo stadio per cui vado a sincerarmi degli orari modificati. Un salto veloce sugli spalti dell’Olimpico per vedere Claudio affrontare la sua gara per poi concentrarmi scrupolosamente sulla gara. Il riscaldamento è previsto si faccia dentro lo Stadio dei Marmi ma la temperatura cocente spinge un po’ tutti gli atleti a ricercare una zona d’ombra negli spazi antistanti lo stadio sotto gli spalti dell’Olimpico. Circa venti minuti prima della gara ci indirizziamo un po’ tutti verso lo Stadio dei Marmi per poi imboccare il tunnel di circa 250 mt. che ci collega all’Olimpico. Dopo aver percorso il tunnel si arriva ad una ventina di metri dalla pista dell’Olimpico ma ancora non si può accedere. Lì si fa la prima spunta degli atleti e, dato i ritardi, si attende nel fresco e buio tunnel una decina di minuti per una seconda chiamata del giudice. L’ingresso sulla pista dello stadio ci consente di poter vedere dal basso la grandiosità degli spalti capaci di contenere più di 80.000 spettatori. Ci portiamo verso la zona di partenza dei 1500 mt. I giudici ci tengono ancora in standby sino a quando non sono terminate le gare che ci precedono. Gli stessi atleti M50 che dovranno fare il 1500, essendo una trentina, sono stati divisi in due serie, dove, nella prima vi partecipano tutti quelli senza accredito mentre sia io che Giancarlo Mereu siamo inseriti nella seconda.  C’è tutto il tempo per sistemare le scarpette chiodate e fare piccoli allunghi di prova più che altro per scaricare la tensione. Il capellino acquistato nello stand del Golden Gala mi protegge da un sole fortissimo, ci saranno non meno di 30°. Sono le 14 ed il sole entra perpendicolare sulla pista dell’Olimpico rendendo inutili le ampie coperture dello stadio. Sono  minuti che diventano interminabili.  Per fortuna un rubinetto sul fianco della pista ci permette di bagnarci costantemente. Finalmente ci chiamano per la partenza e ci fanno mettere tutti  in linea, qualche metro dietro la striscia di partenza per poi, quando il giudice dice, “ai vostri posti”, ci si avvicina  alla linea, in attesa del, “pronti”, e finalmente arriva lo sparo del via. La gara inizia con tutti gli atleti raccolti in pochissimi metri per guadagnare una posizione strategica. Siamo un po’ troppo a stretto contatto ed infatti proprio mezzo metro davanti a me, dopo neanche 100 mt., c’è un contatto tra Giancarlo ed un altro atleta che si allarga verso di me. Istintivamente lo scanso evitando soprattutto di danneggiarlo con le chiodate e decido così di allargarmi quasi in seconda corsia in attesa che la fila si sfilacci un po’. Al passaggio nei 300 mt. ci troviamo ancora molto vicini tra noi e ciò è sintomo che nessuno vuole spingere forte preferendo così una gara tattica. Il passaggio in 56” ai 300 mi fa capire che non si sta’ correndo per il tempo ma per la posizione. Dopo i 300 mt. Giancarlo decide di passare a condurre dando un po’ più di ritmo. Il primo dei tre 400 io lo passo in 1’14” e mi trovo a circa 5 mt. dai primi. Nel secondo e penultimo giro da 400 i più forti iniziano a spingere e vedo che superano Giancarlo che ha qualche difficoltà a reggere il loro ritmo. Io giro intorno a 1’15” perdendo molto terreno rispetto ai primi. Sicuramente i più forti si vogliono trovare in buona posizione prima di affrontare l’ultimo 400 mt. L’ultimo giro mi trovo intorno al decimo posto su 15 atleti ma sicuramente so bene di poter sfruttare gli ultimi 300 mt. dove riesco  a distendermi bene. A 250 mt. dall’arrivo due atleti mi precedono di almeno 4 metri ma nel giro di neanche 100 mt. riesco ad affiancarli. Siamo in piena curva prima di affrontare il rettilineo finale. Decido di spingere per la volata finale e supero i due atleti con estrema facilità cercando di tirare sino all’arrivo. Chiudo l’ultimo giro in 1’11” portandomi all’ottavo posto con il tempo di 4’36”33. Tutto sommato posso ritenermi soddisfatto. Giancarlo chiude in 4’32”49 in sesta posizione.
 Non sono tante le gare degli atleti isolani che riesco a seguire. Sicuramente molto avvincenti sono state le gare di Claudio Gallo (200 e 400 mt.) così come quelle di Franco Zara (400 e 800 mt). Un po’ meno fortunato Mauro Desogus che ha percorso il suo 10000 mt. con delle condizioni climatiche molto sfavorevoli ed uno stato di forma non al massimo. Buone le prestazioni di Donatella Saiu anche se tre gare in tre giorni (5000, 800 e 1500) sicuramente non potevano consentirle di essere ottimale su entrambe però ciò non toglie che si sia portato a casa 3 medaglie (1 di argento e 2 di bronzo).
 Per quanto riguarda l’organizzazione c’è da rivedere sicuramente la pianificazione degli orari delle gare. Spostamenti di orari in continuazione non possono poi ripercuotersi sugli atleti. Nel caso mio, quando c’è stato lo spostamento del 1500 dalle 12,20 alle 14,00 ho avuto la fortuna di essere avvisato da Claudio ma se avessi avuto il viaggio di ritorno a metà serata avrei avuto sicuramente difficoltà. Ci sono stati errori da parte dei giudici nel conteggio dei giri in un 10000 per cui hanno fatto ritirare 2 atleti con un giro in meno nonostante gli atleti stesso abbiano protestato. Questo è per me il terzo campionato Master che faccio di seguito e nei precedenti al momento della conferma iscrizione ci è stata consegnata una maglia ricordo della manifestazione. Qui a Roma niente. Anche ai campioni italiani non è stata data nessuna maglia ricordo.           


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